Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
Un editore al mese
Un’eccellenza calabrese ai vertici nazionali
in cui agiscono ambizione e impegno: Rubbettino
Una casa editrice di Saggistica che si apre alla Letteratura
Un editore di qualità che pensa ai libri ma anche al sociale
di Maria Chiara Paone  
Cosa accomuna Massimo D’Alema con Gaetano Quagliariello?
Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, come si ricorderà, furono gli artefici di un celeberrimo duello per la conquista del Campidoglio: dove li troviamo, oggi, vicini l’un l’altro?
E in quale ambito stavano assieme Francesco Cossiga e Sergio Garavini?
Riusciremmo a trovare un punto comune fra Emanuele Macaluso ed Edgardo Sogno? E tra Elisabetta Gualmini e Sofia Ventura?
Chi riuscirebbe a capire per quale ragione Dario Antiseri, Alessandro Campi e Vittorio Sgarbi sono accanto a Luciano Barca, Enzo Ciconte e Giuseppe Galasso?
Propugnatori di tesi economiche spesso divergenti sono Fabrizio Barca, Lamberto Dini, Tonino Perna e Paolo Savona; cosa hanno in comune?
E gli esempi potrebbero essere molti: difficile ci verrebbe capire cosa unisce Angelino Alfano, Gerardo Bianco, Giordano Bruno Guerri, Rocco Buttiglione, Pierluigi Castagnetti, Giuliano Cazzola, Fabrizio Cicchitto, Rino Formica, Maurizio Gasparri, Andrea Romano, Valerio Onida, Luciano Pellicani, Fulco Pratesi, Giulio Sapelli, Valdo Spini…
Ebbene, li unisce il fatto di essere tutti autori della medesima casa editrice, la Rubbettino: un miracolo dell’editoria italiana che sconvolge tutti i principi economico sociali.
Tali principi (o sarebbe meglio definirli preconcetti?) affermano che in Calabria non può svilupparsi, su alti livelli di competitività nazionale, un’azienda culturale. Non potrebbe svilupparsi perché tale regione, oltre che essere culturalmente arretrata, è logisticamente lontana sia da tutti i centri intellettuali sia da tutti i gangli economico-produttivi nazionali. Non potrebbe svilupparsi perché il senso imprenditoriale della Calabria, di per sé minimo, è anche quasi solo orientato all’accaparramento di finanziamenti pubblici. Non potrebbe svilupparsi perché gli intellettuali di alto livello non andrebbero mai ad associare il proprio nome a quello di un’azienda che ha sede in Calabria, terra malfamata di mafia e delinquenza di tutti i generi.
E invece no. La Rubbettino è riuscita a smentire i falsi postulati iniziali e a conquistarsi un effettivo posto di rilievo nazionale al pari delle maggiori case editrici di saggistica, con punte di leadership assolute nell’ambito della saggistica economica, politica e storica (ambito nel quale ci siamo limitati nell’esemplificazione degli autori di punta, perché se avessimo allargato lo spettro anche agli altri campi avremmo avuto un elenco lunghissimo!).
Gli esordi e i premi
Della Rubbettino ce ne siamo interessati già un’altra volta con un articolo di Angela Galloro (cfr. www.bottegaeditoriale.it/uneditorealmese.asp?id=120) ma, come abbiamo fatto anche per altri editori che stimiamo particolarmente, ben volentieri ritorniamo sull’argomento. I risultati che ha ottenuto sono dovuti alla caparbietà di Rosario Rubbettino che, da una tipografia aperta nel 1972 nel paese di Soveria Mannelli (Catanzaro), riuscì a portare avanti una casa editrice di alto livello, passata poi, dopo la sua prematura scomparsa, alle cura dei figli Florindo e Marco che l’hanno portata a svilupparsi ancora.
Un’intraprendenza che è stata ricompensata in molti modi; all’essere insigniti, proprio quest’anno, del premio “Imprenditori per l’Economia Civile” di Firenze come «impresa virtuosa che mette in atto pratica di sostenibilità e di attenzione per il territorio». E chi ha avuto la fortuna di aver potuto visitare il nuovo stabilimento industriale ha potuto constatate gli elevati standard di ecocompatibilità.

Spazio anche alla letteratura
Come abbiamo precedentemente accennato, i punti di forza del catalogo sono certamente legati alla saggistica; tuttavia, da qualche anno la casa editrice ha deciso di andare alla ricerca di voci e storie particolari. Da qui nasce Velvet collana dedicata alla letteratura di qualità: vi ritroviamo, tra i vari titoli, Piccole immagini di raso bianco (pp. 262 € 15,00) di Manuela Petescia, una storia che scava a fondo nella psiche di un uomo diviso tra un matrimonio allo sbando e una donna nevrotica ma al contempo portatrice di tentazione; Gli internazionali di Ylljet Aliçka, una satira dolceamara sulla politica delle missioni “umanitarie”, attraverso il punto di vista di tutti, dai destinatari ai diplomatici; La pozza del Felice (pp. 210, € 16,00) per mezzo del quale l’autore, Fabio Andina, verrà insignito l’11 maggio del prestigioso premio elvetico “Terra Nova” a opera della Fondazione “Schiller”.
Oltretutto, non per essere autoreferenziali bensì molto fieri di questo risultato, possiamo affermare che anche noi di Bottega editoriale siamo orgogliosamente autori della casa editrice grazie al nostro (e del coautore Rino Tripodi) Nuovo Manuale pratico di Scrittura (pp. 280, €15,00)!

Un punto fermo
Un catalogo che, ovviamente, può essere consultabile tramite il sito (www.store.rubbettinoeditore.it): tuttavia chi si trovasse di passaggio dall’aeroporto di Lamezia Terme potrebbe pensare di acquistarli de visu. Infatti lo scorso aprile è stato inaugurata la prima libreria a marchio Rubbettino, situata all’interno dell’aeroporto stesso. Un’apertura che ci auguriamo possa essere seguita da altre a Roma e nelle altre città culturali italiane, e che comunque lascia ben sperare nella capacità di poter rivalutare la Calabria, non più solo legata alle vicende criminali o, per ben che vada, alle cipolle di Tropea, al vino di Cirò o alla liquerizia di Rossano; bensì come una terra di cultura, bisognosa di conoscere e farsi conoscere.

Maria Chiara Paone

(direfarescrivere, anno XV, n. 160, maggio 2019)
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