Anno XX, n. 220
maggio 2024
 
Un editore al mese
PaperFirst: i retroscena politici
e le denunce alla società odierna
Per la casa editrice del gruppo Il Fatto
i libri sono mezzi per diffondere la verità
di Alessandra De Santis  
Sin dall’inizio dello sviluppo dell’industria culturale, giornalismo ed editoria hanno camminato nella stessa direzione, sebbene su sentieri differenti, con l’obiettivo di istruire e informare la società sugli avvenimenti e i dibattiti in corso. La lotta comune contro la disinformazione ha, dunque, portato nel corso del tempo le case editrici a pubblicare giornali e i giornali, viceversa, a fondare edizioni in linea con gli obiettivi postisi dai fondatori e collaboratori.
Un caso rilevante in Italia, nell’ultimo decennio, è quello della fondazione di PaperFirst, casa editrice della società Editoriale Il Fatto, nel 2016, a Roma.
Diretta da Marco Lillo e con editor Alessandro Zardetto, ha già pubblicato oltre sessanta numeri, di cui molti sono diventati immediati best seller per la rilevanza all’interno del dibattito politico e culturale nel paese, rimanendo in cima alle classifiche per settimane. Con testi che trattano di inchiesta, attualità, nuove tendenze e musica, la casa editrice spazia dalla corruzione e il malaffare all’analisi dei più discussi temi del momento senza tralasciare i protagonisti della scena politica italiana e internazionale.

Il Fatto Quotidiano e la sua evoluzione negli anni.
Per poter trattare della fondazione della casa editrice è necessario partire dal giornale da cui è originato il progetto e dai suoi fondatori. Il Fatto Quotidiano, fondato nel 2009 da Marco Travaglio, Peter Gomez, Marco Lillo, Bruno Tinti e Antonio Padellaro – che ne è stato direttore dalla fondazione fino al 3 febbraio 2015, quando è stato sostituito dal condirettore Marco Travaglio – nasce da un progetto annunciato nel 2008 sul blog voglioscendere.it del giornalista Marco Travaglio.
Attraverso il sito internet l’AnteFatto per circa tre mesi i lettori hanno ricevuto aggiornamenti sull’evoluzione della fase preparatoria del giornale, raggiungendo un’ampia base di lettori che hanno portato, nel giorno della pubblicazione del primo numero, il 23 settembre 2009, a vendere tutte le copie stampate prima delle otto del mattino.
Per indicare la linea editoriale del giornale, Antonio Padellaro dichiara che la Costituzione della Repubblica rappresenta l’orientamento politico del quotidiano, nello specifico in opposizione a Berlusconi e alla sinistra frammentata. La società Editoriale il Fatto, sin dall’inizio, decide di non avvalersi dei fondi pubblici dell’editoria, sovvenzionandosi attraverso le vendite e la pubblicità. Inoltre, attraverso le trasmissioni Telebavaglio online e Annozero su RaiDue, la società riesce a finanziare la stampa di inserti come il Fatto economico e a potenziare la versione online del quotidiano.

La nascita di PaperFirst
Nel febbraio del 2015 Antonio Padellaro lascia la direzione del giornale a Marco Travaglio per assumere il ruolo di presidente della società editoriale, pur rimanendo editorialista del quotidiano, e l’anno successivo viene avviato il lavoro della casa editrice PaperFirst, con la direzione di uno dei fondatori del giornale, Marco Lillo.
Nel 2016 pubblica il best-seller di Marco Travaglio e Silvia Truzzi intitolato Perché No (pp. 204, € 12,00), in cui si spiegano le ragioni del “No” al referendum sulle riforme del 4 dicembre 2016 e, nel 2019, uno dei saggi più venduti dell’anno, Il cazzaro verde (pp. 134, € 11,40) di Andrea Scanzi.
Oltre alle firme dei collaboratori del quotidiano, la casa editrice si è arricchita con la partecipazione di notevoli autori, soprattutto attraverso collaborazioni con alcuni dei grandi gruppi editoriali – come Rizzoli, Guanda e Feltrinelli – di cui sono stati ripubblicati best seller come Storie Ribelli di Luis Sepulveda, Tutto Sommato di Gigi Proietti e Io posso (pp. 160, € 14,25) di Pif e Marco Lillo, che racconta la storia delle sorelle Pilliu, due donne sole contro la mafia.
Tutti testi in linea con l’obiettivo principale della casa editrice, ossia di mostrare alle persone i retroscena della politica, le inchieste e le denunce sulla società moderna, credendo nel valore dei libri come mezzo per diffondere notizie certe e attendibili.

Il catalogo
Prima di parlare dell’offerta variegata che definisce il catalogo di questa realtà editoriale occorre mettere in risalto un punto debole del sito. Infatti, gli autori intenzionati a sottoporre le loro opere a PaperFirst non hanno informazioni sulla procedura da seguire in quanto in merito figura davvero ben poco, soltanto un indirizzo di routine.
Sfogliando il catalogo risulta palese come PaperFirst da anni porti nelle librerie italiane opere di grande impatto. Tra i best seller troviamo La casa di Paolo (pp. 105, € 11,70) di Sara Loffredi e Marco Lillo, con prefazione di Salvatore Borsellino, che racconta del viaggio di Lorenzo, un ragazzo di quindici anni, alla scoperta della figura di Paolo Borsellino e alla comprensione di concetti complessi tradotti in un linguaggio adatto a loro, come il metodo di lavoro del pool, la stagione delle stragi, la sparizione dell’agenda rossa o il ruolo dei pentiti e dei collaboratori di giustizia.
Importantissima la firma di Andrea Scanzi, giornalista, scrittore, autore e interprete teatrale che con I cazzari del virus (pp. 160, € 12,00) critica le dichiarazioni sconsiderate fatte da vari politici italiani durante la prima fase della pandemia da Covid-19, in una carrellata di eroi quotidiani e giullari chiacchieroni che hanno acceso il dibattito pubblico raccontati con la pungente ironia dell’autore.
Infine, in Bugiardi senza gloria (pp. 576, €15,00) Marco Travaglio conduce un’analisi di dieci anni di storia politica italiana attraverso un numero considerevole di articoli pubblicati su diversi giornali che si sono soffermati su argomenti quali i processi a Berlusconi, fino agli hacker e alle fake news di Putin.
Dunque, si tratta di pubblicazioni che possono interessare soprattutto chi ha la voglia di approfondire i temi dell’attualità politica e sociale italiana, confrontandosi con punti di vista differenti.

Alessandra De Santis

(direfarescrivere, anno XIX, n. 210, luglio 2023)
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