Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
Un editore al mese
Quando le crisi dell’Editoria
si combattono con la nuova
Il caso di Grafiché, che, dopo una lunga
esperienza tipografica, diventa editore
di Costanza Parisi  
Quando parliamo di “piccole” case editrici, ci immaginiamo sempre delle realtà che riescono ad arrivare a una nicchia piuttosto ristretta di lettori. Ma ce ne sono alcune, desiderose di varcare i loro limiti “numerici” per arrivare a farsi conoscere da più persone possibili. Tra le realtà del genere, potremmo annoverare Grafiché editore, la quale presenta, oltre a un catalogo con all’attivo cinque collane – per un totale di circa trecento titoli – la capacità di aprirsi agli argomenti e ai generi più disparati e interessanti, oltre che al coraggio di partecipare a una delle manifestazioni culturali più importanti della nazione (e non solo): il Salone internazionale del libro di Torino.
Le collane sono: Mnemosine, in cui, potremmo dire, è caratterizzata da storie che raccolgono i ricordi legati alle vicende locali; Ghea nella quale sono presentati, attraverso le storie dei personaggi, i luoghi più significativi della realtà calabrese; Demetra in cui sono pubblicati racconti e favole che hanno il compito di formare i più piccoli; Clio, prettamente incentrata sull’arte della filosofia, del pensare e sulla teologia; infine Calliope che ospita testi di saggistica, narrativa e poesia.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare il titolare della casa editrice, Antonio Perri, che ci ha rivelato i segreti dell’azienda che ha creato.
Uno degli aspetti particolari della casa editrice è la loro stessa storia editoriale, in quanto si sono trasformati da tipografia a casa editrice. Al Salone di Torino, inoltre, hanno accompagnato ben dieci dei loro autori, con l’obiettivo, ovviamente, di portare notorietà al libro, all’autore e alla stessa casa editrice.

Iniziando con le domande vi chiediamo da che cosa è nata la voglia di fondare una casa editrice.
«La nostra azienda è nata nel 1979 come tipografia – esordisce il dottor Perri – e, in tutti questi anni abbiamo stampato libri per diversi editori e privati. Nel 2018, avendo ricevuto molte richieste, non da editori, ma da autori, abbiamo pensato di integrare il lavoro tipografico, fondando questa casa editrice che grazie alla crescita costante si è potuta affidare ad un distributore nazionale, Libro Co.
Una sfida complessa, ma appagante».

La vostra è una casa editrice che nasce nella città di Lamezia Terme, in Calabria. Siete nati per specializzarvi su autori o storie del territorio?
«Per ovvie ragioni, la maggior parte degli autori sono autori locali, ma non siamo una casa editrice settoriale, cioè non ci occupiamo solo del territorio lametino in particolare e calabrese in generale, anche se fra i nostri autori annoveriamo diversi storici locali, come per esempio il professore Vincenzo Villella, di cui abbiamo pubblicato testi come Genti e Paesi del Comprensorio Lametino (pp. 400, € 25,00) e Arturo Perugini e la nascita di Lamezia Terme (pp. 248, € 15,00), abbiamo pubblicato diverse opere sulla città di Lamezia Terme, per esempio Lamezia Terme un percorso illustrato nella città (pp. 80, € 12,00) della professoressa Giovanna De Sensi Sestito e della professoressa Stefania Mancuso, con la traduzione in inglese e i disegni della professoressa Madeleine O’Neill, o ancora Lamezia Terme opportunità o fallimento? (pp. 164, € 10,00) del professor Riccardo Viola. Ovviamente portare avanti la cultura locale è fra gli intenti che ci prefiggiamo. Specializzarci in questo settore per far conoscere il nostro patrimonio, spesso sottovalutato, è per noi un traguardo da raggiungere.
Abbiamo anche indetto un premio letterario nazionale, il Premio Dario Galli, dedicato a uno degli autori più prolifici e importanti della città di Nicastro (che insieme a Sambiase e Sant’Eufemia forma la città di Lamezia Terme), che si distinse negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento come fondatore e presidente per molti anni dell’Accademia internazionale “Neocastrum”. Erano suoi amici, tra gli altri, Salvatore Quasimodo e Pier Paolo Pasolini, che erano spesso ospiti nella casa del poeta lametino. Poeta dimenticato dalla sua città ma che ha ricevuto circa centocinquanta riconoscimenti, per le sue opere in tutto il mondo, non solo in Italia, e che è stato nominato Cavaliere della Repubblica».

Ci dica qualcosa in più su questo premio.
«Il premio è per opere inedite in quanto il vincitore avrà l’opportunità di pubblicare il suo testo. Ha avuto, fin dal primo anno, un insperato successo. Quasi cento opere il primo anno fino ad arrivare a quasi trecento questo anno. Grazie a tale iniziativa, abbiamo conosciuto e pubblicato autori al di fuori della nostra regione, per esempio la dottoressa Laura Calderini che ha affidato il suo ultimo libro a noi, Donne che vestono d’ortica (pp. 226, € 18,00), il quale è stato presentato ultimamente a Orvieto, nei Giardini e nei Sotterranei della Cripta del Duomo, quasi fosse un percorso guidato, iniziato al di fuori del Duomo e in questo bellissimo e suggestivo scenario l’attrice Beatrice Beltrani ha donato vita e voce a tre protagoniste del libro della Calderini».

Quali sono stati i passi che vi hanno portato ad aprire la casa editrice?
«Ovviamente, il primo step è stato un confronto interno, anche con i dipendenti della tipografia per vedere se era una cosa fattibile. Naturalmente, se per alcune cose si tratta sempre di stampa, quindi si parte “avvantaggiati”, dall’altra, cambiano le modalità di lavoro. Un libro non è un manifesto, ha bisogno di più tempo, non solo per l’impaginazione, ma anche per la produzione. Dopo aver verificato la disponibilità a cambiare anche la metodologia di lavoro, tutto è stato abbastanza… “spontaneo”, grazie anche alla collaborazione dei nostri autori che ci hanno sostenuto in questa “avventura”».

Il vostro catalogo è piuttosto ampio: tratta di narrativa, saggistica, attualità. Quali sono i vostri libri e i vostri autori di punta?
«Ci sono degli autori che sono con noi dall’inizio della nostra avventura. Non è facile, per uno scrittore, affidarsi a una nuova casa editrice, per questo siamo grati a quegli autori che, dopo aver pubblicato il primo libro, ci hanno coinvolti anche per i successivi. Sicuramente bisogna ringraziare in particolar modo il professore Tommaso Cozzitorto che è stato il primo autore che abbiamo pubblicato come casa editrice. Il libro si intitola Along the way. La musica dipinge l’anima (pp. 72, € 10,00) è un mix fra racconti e poesie, si tratta di un viaggio incentrato sul tema della ricerca, che ritorna sempre a quello che si va cercando e che si trova magari in sé, perché è da sé che ci si è persi. Ma farei un torto a non citare anche il professor Filippo d’Andrea che forse è il nostro autore più prolifico che ha pubblicato con noi circa venti libri, il cui lavoro spazia da libri in vernacolo come ad esempio D’a cista d’u ciucciu (pp. 100, € 18,00) che è stato di recente ristampato per la terza volta, a libri biografici, come Padre Giovanni Vercillo Sorriso di Dio. Giovani, Carità, Mistero (pp. 112, € 12,00) a libri di poesie come Come il pane, poesie d’altrove (pp. 80, € 12,00), a libri filosofici come Frammenti di quotidiano. Aneddoti per la contemplazione filosofica (pp. 112, € 12,00) per finire con libri di ricerche su personaggi lametini e calabresi, come La terra dentro. I poeti dialettali del lametino” (pp. 344, € 22,00) per cui si sta provvedendo a una nuova ristampa, dato che il professor D’Andrea ha, nelle sue ricerche, trovato nuovi autori da inserire. Oppure Francesco Polopoli, professore di latino e greco presso il liceo classico “Francesco Fiorentino” di Lamezia Terme, che sta traducendo in dialetto lametino i grandi classici. Il suo ’U picculu Principi ’i Santu Tidoru (pp. 48, € 10,00) è stato richiesto anche dalla Francia, Regno Unito, Spagna e Turchia, sempre dello stesso autore Pensieri, parole, opere e missione di Carlo Acutis: dalla A alla Z (pp. 56, € 12,00) è stato tradotto in spagnolo e in turco.
Mi piacerebbe citarli tutti per ringraziarli della loro fiducia, ogni autore per noi diventa come un membro della nostra “famiglia allargata” e ogni libro è come un prezioso gioiello».

Al di là di quelli che potremmo definire “gli autori della prima ora” quali sono gli altri vostri autori e libri di punta?
«Potrei citare il colonnello Salvatore Moschella, che ha pubblicato un libro storico Austerlitz 1805 la battaglia perfetta (pp. 336, € 30,00), un libro storico molto importante, oppure il libro del dottor Pietro Ardito, discendente dell’omonimo presbitero e saggista nicastrese [all’epoca, Ndr] dell’Ottocento e della professoressa Manuelita Iacopetta Alla ricerca del cibo perduto (pp. 336, € 18,00), che racchiude tradizioni culinarie e non solo (alcune ormai perse) calabresi, il quale è molto richiesto. Ci svela, per esempio, che la pasta di semola di grano duro è stata inventata in Calabria. Non svelo come… anzi, ne approfitto per invitare chi vuol saperlo a comprare il libro. Ma vorrei citare anche il criminologo Paolino Mongiardo, molto richiesto è anche il suo libro Identikit del mostro di Firenze (pp. 92, € 15,00) e, fra gli ultimi, il dottor Pietro Mazzuca con il suo libro … e mi svegliai il 9 maggio 1978. CIAo Presidente (pp. 288, € 25,00) che svela retroscena del caso Moro, quel “CIAo” scritto in questo modo non è un errore di stampa».

Online abbiamo trovato solo una vostra pagina Facebook: come mai non è presente un sito dedicato esclusivamente alla vostra casa editrice?
«Il sito è in fase di costruzione, non nego che dopo il nostro scambio di mail ho sollecitato il programmatore! Ci stiamo lavorando alacremente».

Per quanto riguarda il “vil denaro”: avete un pubblico forte a supportarvi? Come vi siete fatti conoscere nel salto da tipografia a casa editrice con dei titoli da promuovere e vendere?
«Come già detto prima, noi seguiamo libri e autori costantemente. Per farci conoscere e far conoscere i nostri autori, abbiamo creato la rassegna Inchiostri d’Autore per cui ogni libro vien presentato laddove ha visto la luce, cioè nella tipografia stessa. La nostra filosofia è che il libro nasce nella mente dell’autore e viene alla luce in tipografia.
Questa rassegna, che si conclude sempre con un brindisi augurale, ha riscosso e riscuote sempre molto successo perché la gente trova interessante che la presentazione avvenga in mezzo alle macchine, in mezzo all’odore della carta e dell’inchiostro.
Oltre a questo partecipiamo ogni anno al Maggio dei libri e al Salone del libro di Torino. Organizziamo anche incontri televisivi e radiofonici. I video delle nostre presentazioni, che pubblichiamo sui social, superano sempre le mille visualizzazioni. Credo che sia grazie a questo che siamo riusciti ad avere un nostro indotto per la stampa dei libri e per aver anche autori fuori regione».

Siete stati recentemente a Torino e avete partecipato al Salone internazionale del libro. Com’è stata questa esperienza?
«Partecipare al Salone del libro è sempre una bellissima esperienza. Il poter parlare con i nostri autori di fronte a un pubblico che non sia calabrese, è uno stimolo a fare meglio, non solo come editori, ma anche per portare avanti l’immagine di una Lamezia e di una Calabria migliore.
Peraltro, così facendo, magari i nostri autori hanno la possibilità di farsi conoscere anche all’esterno della Calabria».

Quali sono stati i libri che, al Salone, hanno riscontrato maggiore interesse?
«Un libro che mi piace citare è quello della professoressa Michela Cimmino Di tuberose, fresie e gelsomini… di giuggiole e cannella (pp. 240, € 15,00), una sorta di amarcord che, come in un film, narra la storia dell’autrice, storia che però appartiene a tutti noi. È stato molto apprezzato a Torino dove ha venduto alcune copie ma il libro che ha venduto maggiormente è stato Il colore dei pensieri. I ragazzi della “Grilli” (pp. 96, € 15,00), curato a quattro mani dal giovanissimo Francesco Calindro insieme alla nonna Francesca Ferragine, una raccolta formata da scritti degli studenti della Scuola primaria “Gaetano Grilli” di Roma, con il prezioso contributo delle loro insegnanti».

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Avete intenzione di ampliare ancora di più il catalogo con nuove collane? Quali saranno quindi i passi successivi che accompagneranno il successo futuro della vostra casa editrice?
«Vogliamo specializzarci per quello che riguarda la nostra cultura, ed è un argomento che ci è particolarmente caro e quindi speriamo di potere emergere in questo settore, ma un altro settore che ci è particolarmente caro è quello dedicato all’infanzia, ai bambini, ai giovani. Riteniamo che debbano sempre più essere incentivati a leggere e, come detto prima, cerchiamo di pubblicare quei libri che possano far conoscere noi, e anche i nostri autori».

Costanza Parisi

(direfarescrivere, anno XVIII, n. 201, ottobre 2022)
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