Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
Un editore al mese
“L’unione fa la forza”, la bella testimonianza
del gruppo editoriale Solfanelli - Tabula fati
All’attivo dal 2010 sotto la sapiente guida di Marco Solfanelli,
la casa editrice che ha fatto della varietà una chiave per il successo
di Gabriella Zullo  
Tabula fati è il gruppo editoriale (formato dalla fusione con l’editrice Marino Solfanelli) che nasce dall’idea e dalla passione di Marco Solfanelli, direttore della casa editrice chietina che non ha bisogno di troppe cerimonie e panegirici di presentazione: dietro il nome Solfanelli ci sono un’attività e una storia che molti conoscono. Entrambe le realtà editoriali hanno sede a Chieti e hanno un raggio d’azione su tutto lo Stivale, superando talvolta anche il confine alpino con opere di autori stranieri.
È una delle case editrici con le quali Bottega editoriale lavora, e ha lavorato, con maggiore soddisfazione. Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo: L’amaro sapore del mallo di Wally Dall’Asta e La presunzione di Mariangela Monaco.
Ma che cos’è Tabula fati?

L’editore
Marco Solfanelli ha diretto dal 1980 al 1994 la casa editrice Marino Solfanelli, un nome prestigioso nel settore. In questi dodici anni di direzione, il successore che ha dato poi vita al nuovo progetto Tabula fati di cui ha preso le redini, ha curato in particolare collane dedicate al fantasy e al fantascientifico, due generi molto vicini tra loro che da qualche anno hanno avuto un gran feedback da parte del pubblico italiano ed estero e grazie ai quali, infatti, ha ottenuto diversi successi.
In particolare, tra gli altri aspetti che contraddistinguono la politica editoriale dettata da Marco Solfanelli, c'è il fatto che non viene chiesto alcun contributo agli autori.

Gli esordi di Tabula fati
Facendo qualche ricerca sul web per colmare anzitutto le curiosità personali legate al nome di Solfanelli editrice e Tabula fati, peraltro una delle tante case editrici in contatto con Bottega editoriale, ci siamo imbattuti nell’intervista fatta al padre di questo progetto datata 27 ottobre 2010 (www.youtube.com/watch?v=faiKRV9PJms.
Era una puntata del programma Tuttolibri presentata sul canale Trsp dove Umberto Timmonieri intervistava Marco Solfanelli proprio sulle novità di Tabula fati. Quella che allora era una nuova scommessa editoriale comprendeva un panorama letterario molto ampio, ricco di collane che spaziavano dalla narrativa alla poesia, dalla saggistica ai libri per l’infanzia o al genere fantastico. La nuova sfida voleva valorizzare nuovi talenti letterari: di qui la scelta di avere una massima apertura tematica e culturale. Ad oggi si può dire che Solfanelli questa sfida l’ha vinta: le collane e i titoli sono davvero tanti, basta guardare il catalogo sul sito www.edizionitabulafati.it.

La filosofia editoriale e il Leitmotiv delle pubblicazioni di Solfanelli e Tabula fati
Alla considerazione di Timmonieri «L’editoria che porti avanti non è esclusivamente a meri fini di lucro, anzi! Tante volte ci rimetti anche di tuo», la risposta fu quella di un uomo, di un editore coraggioso che ammise di investire nonostante i rischi, come richiede il settore imprenditoriale, perché non si ha mai la certezza che tutto andrà bene e che quella portata avanti sarà un’idea vincente. Consapevolmente affermò che «a volte va bene, altre volte non si riesce a trovare un riscontro di pubblico». Può sembrare scontato questo ragionamento. Ma a parole è tutto facile; Solfanelli, quando diceva questo, era già passato all’azione. E come si suol dire, “tra il dire e il fare…” ci vuole coraggio, ambizione, passione e determinazione. Questa prospettiva forse dà un po’ di speranza e di stimoli a tutti quei giovani – e non solo! – che vogliono lanciarsi in questo settore: non si tratta di fare un salto nel buio e buttarsi a capofitto nel vuoto, ma quando si crede in un progetto bisogna provarci ed essere disposti a rischiare.
L’intervista si fa poi molto interessante perché centra, senza troppi giri di parole, la filosofia editoriale e il messaggio che Solfanelli vuole trasmettere attraverso le sue pubblicazioni: terminando un breve intervento, dice «Cerco libri che possano dare dei valori». E quando gli viene chiesto «Che ingredienti deve avere un libro per essere pubblicato da lei?» lui risponde: «La cartina di tornasole è mia figlia e […] dico ai miei collaboratori di presentarmi un prodotto che può essere letto anche da lei!». Continua poi dicendo di non seguire le mode del momento, di non essere vicino a quel gusto trasgressivo del «sesso, droga e rock’n’roll» perché questo andrebbe a snaturare la casa editrice. «Voglio ricevere proposte che, al di là delle mode, abbiano storie interessanti e belle da leggere». Il messaggio deve essere sempre positivo e, anche se leggendo un libro si provano dolore o emozioni negative, deve esserci alla fine un riscatto dell’animo umano: per Marco Solfanelli è un valore importante se non imprescindibile nella scelta delle opere da pubblicare. I suoi libri, oltre a indossare una grafica editoriale molto attenta e curata, sono corredati di presentazioni redatte da validissimi consulenti editoriali della casa editrice.

Le collane: ce n’è per tutti i gusti! Il punto di forza di Tabula fati
Come si accennava poc’anzi, i titoli proposti da Solfanelli si collocano in un ventaglio di scelte e tematiche davvero molto variegato ed eterogeneo. Ecco alcuni esempi: A lume spento è un “cassetto” dedicato alla poesia, genere molto delicato che tanti editori preferiscono non trattare. In questa collana troviamo ad esempio Gianni Totaro, «ulisside in perenne ricerca», per citare l’epiteto con il quale viene descritto nella scheda di Inni metropolitani; oppure incontriamo lo stile poetico forte reso in lingua albanese in Tiro a sorte la libertà di Anila Hanxhari o Spiegami questo amore di Franco Pasquale, che cerca di scoprire le sfumature più varie degli amori che ci coinvolgono e, spesso, ci straziano o ci lasciano interdetti, senza un perché.
Ma Tabula fati dedica uno spazio anche ad autori emergenti che si trovano al loro primo debutto letterario. Un esempio è la collana Carta da visita, che comprende opere di narrativa e poesie: un calderone di temi, personaggi e stili dove il minimo comune denominatore è la novità dei nomi in copertina. E ovviamente non può mancare una sezione dedicata al fantasy, genere amatissimo, e la collana per l’infanzia C’era una volta con diversi testi di Silvana Cellucci. Alla narrativa contemporanea invece ci pensa Il Novellino, del quale ricordiamo, tra le uscite più recenti, Un’ora con te e Dove abita il mio cuore di Rita La Rovere.

Gabriella Zullo

(direfarescrivere, anno XII, n. 130, novembre 2016)
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