Anno XX, n. 222
luglio 2024
 
Un editore al mese
Iacobelli editore: la lunga storia di un progetto
coraggioso per dare voce agli scrittori del futuro
Una casa editrice attenta ai bisogni culturali di ogni tipo di lettore;
perché i libri siano strumento quotidiano per la conoscenza
di Selene Miriam Corapi  
«Pensiamo che fare libri sia un mestiere di cura. Ci vogliono idee, e la pazienza dell’attesa per farle germogliare. Ci vogliono autrici e autori, da motivare e accudire. Ci vogliono capacità tecniche e imprenditoriali, da potenziare con la passione, il coraggio e l’inventiva senza i quali quella specifica attività che si chiama editoria difficilmente troverebbe il suo mercato, cioè i suoi lettori».
Così si presenta la casa editrice romana Iacobelli editore, protesa non solo alla pubblicazione di libri, alla ricerca di talenti da «da motivare e accudire», ma anche nella realizzazione di corsi e workshops legati al mondo dell’editoria con l’intento di forgiare i nuovi redattori del domani, ispirandosi al modello della «Tipografia Rinascimentale dove autore e tipografo creavano opere d’arte».
La casa editrice è consultabile al seguente link: www.iacobellieditore.it.

Come nasce
Nel primo dopoguerra Giovanni, capostipite della famiglia Iacobelli, legatore e tipografo, decise di avviare un’impresa nel campo della stampa e dell’editoria; in un secondo momento subentrarono i figli, Roberto e Luigi che diedero il via a molteplici esperimenti editoriali, come La cronistoria.
Questa tra gli anni Sessanta e Settanta nacque come casa editrice avvalendosi della collaborazione di noti giornalisti come Maurizio Barendson, Felice Borsato, Gabriele Tramontano e altri, i quali editarono testi ancora oggi conosciuti, come: Longarone anno zero e Il Papa buono. Fu tra le prime case editrici in Italia ad occuparsi di instant books, ossia volumi pubblicati in tempi molto brevi su un tema, un avvenimento o un fatto di cronaca di stretta attualità con lo scopo di approfondirlo e analizzarlo.
A metà anni Settanta, appena quindicenne, subentrò nell’azienda Luigi, il quale avviò una collaborazione con alcuni periodici tra cui Stampa alternativa; nel 1977 vennero fondate l’associazione “Collettivo stampato in proprio” e la cooperativa “La bottega” che si occuparono della pubblicazione di piccoli libri come, per esempio, il celebre L’unico indiano buono è un indiano morto; in seguito intraprese la collaborazione con Aiace (Associazione italiana cinema d’essai) che portò alla produzione della rivista Notizie Aiace.
Nel 1984 venne fondata la casa editrice Malvarosa da Luigi e Roberto Iacobelli che, con Bruno Corà e Tiziana Quattrucci, divenne ben presto centro di attività culturale e di incontri di rilevante spessore tra intellettuali e artisti. Nel corso dell’attività editoriale, la casa editrice editò per tre anni consecutivi l’Agenda della notte e anche La tovaglia, un periodico di cultura e di informazione con pubblicazione quindicinale a forma di tovaglia, adottata da numerosi locali di Roma e provincia.
Numerose furono anche le iniziative di qualificati eventi culturali come gli incontri di poesia metropolitana, la “La dolce villa”, una manifestazione di dieci giorni a Villa Pamphili nel corso della quale furono organizzati concerti, sfilate di moda, tornei di giochi e molte altre iniziative.
Con Enrica Daugè, amministratrice della concessionaria di pubblicità editoriale Poster e dirigente di Omnimedia, nacque Trerefusi srl, la società che gestisce il marchio editoriale Iacobelli editore, nato nel 2006 «con un obiettivo: Fare libri belli e necessari. Belli, perché curati direttamente in ogni fase, dall’ideazione alla stampa. Necessari perché frutto dell’ascolto e dell’attenzione a pensieri, ricerca e scritture che si interrogano sul presente cercando connessioni con la memoria del passato, che ci aiutino a comprendere di più il presente reale nascosto da quello virtuale».

Uno sguardo al catalogo!
Numerose e interessanti si presentano le collane del catalogo Iacobelli: Frammenti di memoria, dedicata al recupero di storie individuali proposte come modello di riferimento di un determinato momento storico, è «una collana dove, attraverso diari, lettere, ricordi, narrazioni o favole si possa ritrovare quel trascorrere del tempo che crea e dà un senso alla vita. Il tempo che passa cambia la nostra identità. La memoria è necessaria alla costruzione di noi stessi, del nostro progetto e quindi del nostro futuro».
Riportiamo qualche titolo: Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923-1945) di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, vicende di un partigiano che, imbracciate le armi contro i fascisti e i tedeschi, in una battaglia trovò la morte a soli ventitré anni: non era un ragazzo come gli altri perché aveva la pelle scura. Lettere e diari dal fronte e dalla prigionia (1915-1918) di Ceccarius è un libro in cui, accanto al clamore deflagrante della guerra, si ode l’umile voce delle vicende umane di Giuseppe Ceccarelli (Ceccarius), un giovane che, attraverso le lettere e i diari, racconta la propria storia. La collana è arricchita da numerosi altri ed interessanti titoli.
Guide è invece una piacevole collana che propone percorsi alternativi alle consuete informazioni turistiche per conoscere strade, angoli, quartieri di Roma ricchi di storie collettive e individuali; «guide per costruire insieme itinerari che ci raccontano storie poco conosciute, paesaggi ignorati, luoghi suggestivi, insoliti, intriganti». Alberi a Roma. Itinerari di storia e natura di Paola Lanzara e Laura Rivosecchi permette al lettore di scoprire un altro tipo di “monumenti romani”: gli alberi e la vegetazione. La memoria dell’acqua. Dalle sorgenti all’Appia antica fino al cuore di Roma tra mito, natura e storia di Marta Visentin, Pasquale Grella e Piero Ceruleo è una ricostruzione, attraverso i monumenti d’ingegneria antica imperitura, del mito e dell’origine dell’acqua, elemento di vita.
Roma. Percorsi di genere femminile. Trastevere. Dalla Lungara a ponte Sublicio passando per il Gianicolo, di Maria Pia Ercolini, è l’occasione per conoscere Roma attraverso i volti delle sue protagoniste.
Molto interessante è la collana Workshop dedicata a svariati temi culturali e disciplinari: Oltrecanone. Generi, genealogie, tradizioni a cura di Anna Maria Crispino, è un vero e proprio dibattito sul canone letterario quale rigida normativa culturale. Il romanzo del divenire. Un Bildungsroman delle donne?, di Paola Bono e a cura di Laura Fortini, è un saggio in cui, attraverso le opere di autrici dell’Ottocento e del Novecento, si ricostruisce la nascita del romanzo di formazione femminile.
Le collane I Love Anime e Japan Files sono invece dedicate ai fumetti (manga) e ai cartoni animati (anime) giapponesi degli anni ’80, ’90 e 2000 delle serie televisive più amate.
La collana di narrativa Graffiti è riservata alle opere prime di classici e autori meno noti, come Nata sotto un salice di Annalisa Sveso, in cui alcuni personaggi intrecciano la loro storia a quella della bella e gentile istitutrice Camille; Il piccolo villaggio di Alphonse Daudet è un romanzo in cui l’autore denuncia i vizi e le contraddizioni della “buona borghesia” parigina dell’Ottocento.
La collana dedicata al contesto politico e sociale europeo attuale propone: Ticket per l’Europa, con Lo sport e l’Europa. Dal conflitto al dialogo di Antonio Felici, libro incentrato sull’organizzazione sportiva in seguito alla storica sentenza Walrave/Koch emessa dalla Corte di giustizia europea nel 1974.
La collana Parliamone invita i lettori a prendere parte al dibattito su temi della società contemporanea con Caravaggio icona gay di Placido Seminara Battiato di Lampedusa, in cui l’autore, analizzando e criticando alcune produzioni artistiche, mette in evidenza come la vera sessualità del celebre pittore sia stata nascosta e secretata.
Dalla collaborazione con l’Associazione “Bianchi Bandinelli” è nata la collana Annali, «fondata da Giulio Carlo Argan nel 1990, con l’obiettivo di intervenire tempestivamente nel corso delle scelte di politica culturale con contributi di riflessione spesso alimentati da ricerche e indagini di più lungo respiro»; ricordiamo i titoli: Legislazione dei Beni culturali: quale insegnamento nell’Università italiana? e Archivi biblioteche e innovazione, entrambi i testi editati in collaborazione tra diversi autori.
In ultimo, i Fuori collana, «le eccezioni», quei libri che si decide di pubblicare pur non appartenendo ad alcuna collana specifica: La scrittura della differenza, di autrici varie, raccoglie i testi vincitori della IV edizione della Biennale internazionale di drammaturgia femminile; Insegnare la matematica di Emma Castelnuovo, e molti altri ancora.
Quelli citati sono naturalmente solo alcuni dei numerosi e interessanti titoli e delle collane proposte nel catalogo Iacobelli.

Perché scegliere Iacobelli editore
«Minimo comune denominatore: il desiderio di far emergere vicende, storie, luoghi, persone, ponendoli sotto una luce diversa, quella di un’abatjour, quella del vostro comodino, quella della vostra casa. Ecco, questa è la scelta di Iacobelli: instaurare un rapporto familiare autentico con il libro e con tutto ciò che lo circonda, per poi accompagnarlo, nel mondo, e aiutarlo a scegliere il suo posto: dentro una borsa, su una scrivania, o tra le mani attente di un lettore».
Quando c’è passione, quando c’è voglia di conoscere e far conoscere, quando si crede fortemente in un ideale, quando c’è qualità il lettore non può non accorgersene e seguire ad occhi chiusi chi sta dietro quel libro, perché: «“Sono le nostre scelte che ci mostrano chi siamo veramente, molto più delle nostre abilità”, diceva J.K. Rowling, e Iacobelli editore nasce proprio da questo principio».

Selene Miriam Corapi

(direfarescrivere, anno XII, n. 124, aprile 2016)
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