È prossima l’uscita del terzo volume della trilogia scritta da Franca Mannu ed edita da Armando editore: Nella Tempesta.
A seguito dei primi due titoli, Nella tempesta. Legami e Nella tempesta. Desiderio e Paura, chissà cosa ci riserva la scrittrice e dove finirà Susanna dopo le numerose peripezie che ha vissuto tra Italia e Russia. Riuscirà ad addolcire il duro cuore di Mikhail, o inizierà una vita tutta nuova?
I protagonisti e la scrittura di Mannu
Susanna e Mikhail sono i due protagonisti dei volumi di Mannu, anche se, vale la pena di specificare, la vera eroina della storia in questione è Susanna!
Dopo un lutto e varie violenze perpetrate su di lei, corpo e mente, la protagonista decide di ricominciare da capo. Inizia così la sua avventura in uno strip club frequentato da soli uomini in cui presto si accorge della laidezza interna al mondo del mercato del sesso e, a sue spese, apprende quanto sia difficile farsi strada in una vita che spesso pone davanti a scelte obbligate, terrificanti.
Proprio su questo aspetto e nel descrivere tali dinamiche, nel primo romanzo, Legami, la scrittrice eccelle nel definire e caratterizzare questa sottotrama. Mannu ci narra la scena, che potremmo definire underground, tesa tra la fame delle lavoratrici sessuali e la loro ricerca di un barlume di felicità, se non di una mera tranquillità, e la bramosia di uomini violenti e viziati senza alcun piglio etico nei loro confronti.
Ed è proprio qui, nello strip club, che Susanna incontra per la prima volta Mikhail, membro della malavita russa, ambizioso quanto crudele, fermo sui suoi obiettivi e senza dubbio non attirato da un’idea sana di relazione, quanto piuttosto interessato alla sola ipotesi di possedere una delle tante donne che gli capitano a tiro, sebbene questa gli comunichi solo con lo sguardo qualcosa di più intimo e profondo.
Mikahil è, secondo il critico letterario Guglielmo Colombero, che introduce entrambi i testi di Mannu, un «Don Giovanni postmoderno», attento solo a soddisfare i propri bisogni più carnali e atavici, senza guardare in faccia a nessuno, ma soprattutto a nessuna. Susanna, tuttavia, non è per lui un semplice desiderio da soddisfare, una voglia da placare, presto la “cameriera” del nightclub diventa per lui un’ossessione.
Tra i due nasce e si struttura una fatale attrazione che non viene mai consumata se non nelle pagine del secondo libro della trilogia, Desiderio e paura. Entrambi, invero, fuggono finché riescono dalla loro unione per paura di ferire e di farsi male, consci delle persone che sono e del passato che si portano appresso: ingombrante e faticoso da gestire.
La sindrome di Stoccolma
Susanna, che sa come usare le proprie carte e il proprio erotismo, diventa però l’oggetto della contesa di vari altri uomini afferenti a questo mondo composto di mafiosi russi, brutali e abituati a ottenere sempre ciò che vogliono.
Così deve fare i conti con il suo ex, Diego, che l’ha quasi ammazzata e continua a tediarla, e con Yakov, figlio dell’attuale Pakhan di San Pietroburgo, il quale non accetta di essere rifiutato, tanto meno da una ragazzina. È però Mikhail che, nonostante il suo indelebile fare gelido e terrificante, aiuta Susanna a sfuggire dalle grinfie di questi sciacalli impazziti, ma non senza condizioni. Per questo, improvvisamente Susy diventa Maya.
A rendere così speciale la trilogia è proprio il malsano rapporto tra i due, creature con la pelle e l’anima segnata da mille cicatrici.
Susanna, gracile e indifesa, si rivela consapevole delle proprie armi e caparbia rispetto ai suoi scopi: è lui che lei desidera, è nelle sue braccia che cade sempre perché, seppure Mikhail faccia paura, è anche l’unico che la fa sentire al sicuro.
Mannu arriva così a descrive abilmente quelli che possiamo riconoscere come i sintomi della sindrome di Stoccolma: la propensione a fidarsi, e infine innamorarsi, del proprio carnefice, o aguzzino. La psiche di entrambi è descritta nel dettaglio facendo emergere i tratti, anche contradditori e irrisolti, delle loro scelte, vittime di storie di vita complesse e strazianti, i due si ritrovano a combattere con la realtà per mera sussistenza.
Le dinamiche di un simile insalubre rapporto non sono solo presenti come sfondo della trama di un romanzo erotico, ma approfondite in quanto movente principale che attrae i due protagonisti come due magneti di poli opposti, ma fatti della stessa materia.
L’autonomia dei singoli volumi: un valore aggiunto
Altro punto di forza della trilogia è l’autonomia dei due titoli, se il primo approfondisce il contesto malavitoso in cui tutte le vicende prendono forma e tratta la tensione tra i due protagonisti solo in parte, il secondo è un romanzo erotico tout court, che entra a pieno titolo nella descrizione, anche minuziosa, di numerosi fatali contatti tra i due che, per quanto inaspriti dalla vita, alla fine sono solo semplici innamorati.
Chissà, quindi, cosa ci riserverà Mannu con il terzo e ultimo libro di Nella tempesta, l’autrice approfondirà un ulteriore aspetto a descrizione del rapporto tra i due protagonisti? Susanna (o forse ora dovremmo chiamarla Maya?) e Mikhail riusciranno finalmente a incastrarsi come nel mito delle due metà di Platone? Mikhail arriverà ad addolcire quel suo cuore duro e, soprattutto, Susy/Maya potrà finalmente iniziare a vivere una vita semplice, ma serena?
Anita Fonsati
(direfarescrivere, anno XXI, n. 228, febbraio 2025)
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