Anno XXI, n. 231
maggio 2025
 
In primo piano
Il litorale tirrenico cosentino analizzato
nella sua Storia, Cultura ed Economia
Rubbettino e Banca popolare del Mezzogiorno chiudono
la collana con un nutrito volume, il ventiquattresimo della serie
di Fulvio Mazza
La Banca popolare del Mezzogiorno, in collaborazione con la casa editrice Rubbettino, non ha mancato di consegnare anche quest’anno un “patrimonio” culturale fatto di cospicue ricerche storiche e scientifiche che hanno reso la pubblicazione, fresca di stampa, una delle più ambiziose della collana. Il progetto editoriale, giunto alla sua ventiquattresima annata, ha visto l’analisi di numerose cittadine, quelle oggetto dei volumi de Le città della Calabria.
Una collana, questa – così come la “gemella” Le città della Sicilia, con i suoi due volumi incentrati su Messina e Catania –, nota per la profonda sinergia e coesione tra rigore scientifico e taglio divulgativo di ogni singola pubblicazione.
Nel 2014, questo importante progetto culturale si è concretizzato con Il Tirreno cosentino. Storia Cultura Economia (Rubbettino, pp. 464, € 45,00): un libro incentrato su 21 località accomunate dal loro posizionamento geografico. Tutte le cittadine infatti hanno un elemento di condivisione: si affacciano su un tratto tra i più belli ed apprezzati della costa tirrenica meridionale.
Per presentare al lettore peculiarità e protagonisti di questo lavoro, offriamo, qui di seguito, la Nota del curatore che apre il volume stesso; un contributo a firma di Fulvio Mazza, ideatore e curatore della collana, nonché – è doveroso evidenziare il conflitto d’interesse! – direttore responsabile della presente rivista.
Un’opera fortemente voluta dal presidente della banca, Franco Lucifero, che ha segnato la ricerca storica calabrese e non solo.
Buona lettura!

La Redazione


Nota del curatore
Il volume che presentiamo quest’anno, nell’ormai tradizionale appuntamento con il nostro pubblico di lettori della collana Le città della Calabria, nell’ordine costituisce il ventiquattresimo, a cui occorre aggiungere i due volumi finora editi dell’altra collana Le città della Sicilia. È un appuntamento particolare in quanto rappresenta il punto conclusivo di una collana che ha cercato di coniugare bellezza grafica con scientificità editoriale.
L’opera è pensata nell’ambito di una doverosa iniziativa conoscitiva di una delle subregioni più importanti della Calabria, quella che unisce il sistema delle 21 cittadine situate sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza: Acquappesa, Amantea, Belmonte Calabro, Belvedere Marittimo, Bonifati, Cetraro, Diamante, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Fuscaldo, Grisolia, Guardia Piemontese, Longobardi, Paola, Praia a Mare, San Lucido, San Nicola Arcella, Sangineto, Santa Maria del Cedro, Scalea, Tortora.
Fra queste cittadine v’è anche quella di Paola che, nel 1999, è stata oggetto di un volume apposito. In questa pubblicazione si sono evitate le duplicazioni delle trattazioni pur eludendo il crearsi di scompensi storico-narrativi.
Riteniamo che il presente volume per le sue caratteristiche si presenti come una corretta indagine storica sui tempi lunghissimi del territorio tirrenico e che come tutti i buoni libri ricostruisca, analizzi e proponga prospettive, poiché, come scrive Fausto Cozzetto – consulente scientifico di questo volume e dell’intera collana – nella sua nota finale dell’Introduzione alla Parte seconda, «Il futuro è nel passato».
Un territorio certamente aggredito dalla delinquenza organizzata, come anche da quella del malaffare politico, ma dove le forze legalitarie sono ben presenti e ben maggiori. Proprio a Cozzetto, nel suo ruolo di consulente scientifico dei testi editi, è affidato il compito di proporre al lettore, in maniera sintetica, i temi essenziali affrontati dai diversi autori nelle due parti in cui, come sempre, è diviso il volume: Il Passato e Il Presente. Il docente dell’Unical l’ha fatto coniugando capacità di sintesi ma anche consapevolezza critica, che in questo caso sta per scientifica, del valore dei saggi pubblicati.
Nelle due parti del volume sono accolti, usualmente, tre saggi per ciascuna sezione. Il primo è stato affidato, come già in altri nostri volumi analoghi, a Elisa Nisticò e Ulderico Nisticò. I due autori hanno diviso il saggio in altrettante parti: la prima è una ricostruzione, su base storiografica e documentaria, di quanto si conosce sulla Preistoria e sulla Storia antica e altomedievale del Tirreno cosentino; la seconda è costituita dall’elaborazione di una serie di schede unitarie a carattere generale su ciascuno dei centri abitati che abbiamo accolto nella ricostruzione storica del volume.
Emergono in modo evidente i fitti interscambi che, sin dall’antichità, il territorio tirrenico intrecciò con importanti città magnogreche quali Crotone, Sibari e Locri oltre che, ovviamente con la brettia Cosenza. Un ruolo da protagonista che, nella sostanza, non mancò neppure durante la romanità e nei successivi primi secoli medievali.
Il secondo saggio è stato affidato a Francesco Campennì, ricercatore di Storia moderna presso l’Unical, nonché anche lui già nostro valido autore in precedenti volumi della presente collana. Egli ha ricostruito in maniera molto puntuale i diversi contesti e i diversi ruoli urbani che hanno visto protagonisti i centri tirrenici del Cosentino. Comparazione e contestualizzazione hanno costituito mezzi scientifici in grado di ampliare il quadro storico d’insieme, sia medievale che moderno, fino ad ora noto.
Il terzo e ultimo saggio della prima sezione del volume è stato affidato ad Aurora Logullo e a Giuseppe Ferraro. Si tratta di due giovani studiosi dalle esperienze professionali assai diverse. La prima è un’editor dell’agenzia letteraria Bottega editoriale; il secondo è un dottorando in Storia presso l’Università di San Marino. Dalla loro ricostruzione emergono tanto le ragioni del protagonismo filounitario dei centri tirrenici, prima del 1861, quanto le trasformazioni indotte sul piano della vita civile e di quella politica dalla “Nuova Italia”.
La sezione contemporanea del volume si avvia con il saggio di Storia politica redatto dallo scrivente e da Riccardo Berardi, anche lui dottorando in Storia presso l’Università di San Marino. Gli studi finora editi sul Tirreno cosentino avevano rilevato il successo del fascismo in termini di ceto politico anche di livello nazionale, nonché sottolineato nella seconda metà del Novecento la piena egemonia politica del partito e del mondo cattolico. Le nuove indagini hanno filtrato caratteri d’insieme in parte diversi da quelli già noti, soprattutto in tema di dissenso antifascista e di una precoce modernizzazione effetto delle grandi trasformazioni dell’intervento pubblico e dei consumi di massa.
La ricostruzione dettagliata delle varie competizioni amministrative svoltesi nel Secondo dopoguerra rappresenta un altro punto di originalità e forza del saggio. L’analisi e l’allarme sui rischi degli inquinamenti ambientali e delle infiltrazioni mafiose concludono la trattazione.
Segue il saggio sulla Cultura contemporanea, affidato quest’anno ad un altro tassello importante della redazione della citata agenzia letteraria: Ilenia Marrapodi.
L’autrice procede nella ricostruzione in modo progressivo disegnando le fasi di un processo culturale che non ha visto i centri tirrenici, in particolare nella prima metà del Novecento, esprimere grandi personalità. Ben diverso il quadro della vita culturale presente nei centri del Tirreno nella seconda metà del Novecento. In tale contesto bisogna ricordare la rivista Calabria Letteraria, nata nel 1952 a Longobardi, che ebbe poi, anche e soprattutto per opera di Emilio Frangella, una lunga tradizione divulgativa.
Una particolarità del tutto eccezionale è rappresentata dal vastissimo patrimonio di studi che da secoli ha per oggetto la drammatica vicenda dei Valdesi di Calabria, di cui si può solo dire, come per gli studi sul mondo albanese, che non vi sia stata una generazione di intellettuali che non abbia prodotto riflessioni, più o meno significative, su questo fondamentale evento storico, null’affatto legato a problematiche locali, come è stato più volte efficacemente sottolineato.
Il saggio di Economia è stato redatto, quest’anno come in altri analoghi casi precedenti, da Luca Murrau, giovane ma già prestigioso economista. La sua ricerca è dimensionata in tre fasi. Nella prima offre un sintetico quadro storico dell’emergenza territoriale urbana dei comuni oggetto del volume, creatasi in seguito alla discesa sulla costa, in vicinanza del mare, di una parte progressivamente sempre più ampia degli abitanti dei centri collinari antichi, e fornisce i tempi di questo raddoppio dei centri tirrenici, che ha assunto anche forme degenerative del territorio. In secondo luogo, l’autore rende conto dei fenomeni massicci di aumento demografico a causa dei quali si avvia un esodo migratorio tra i più ampi della provincia, segnato anche dagli effetti della crisi del 1929. Ciononostante Murrau sottolinea come per mezzo secolo almeno, nel corso del Novecento, la popolazione dei centri abitati tirrenici non cessi di crescere. Infine concentra gran parte della sua attenzione non più sulla dimensione quantitativa dello sviluppo dei centri tirrenici, quanto invece su quella che gli studiosi ottocenteschi chiamavano economia morale: la crescita produttiva delle industrie non è tutto se essa non si situa all’interno di un processo endogeno che esprima potenzialità future, come attesta la fine dell’industria tessile nell’alto Tirreno, tra Cetraro e Praia a Mare.
Assai significativo è invece che l’attività produttiva agricola abbia intrapreso una strada che la colloca tra le attività più redditizie e maggiormente in grado d’incoraggiare le scelte di un turismo di qualità, oltre che di quantità.
Contribuiscono certamente alla compiutezza dell’opera gli Indici, meticolosamente redatti dalla già menzionata Aurora Logullo, che hanno il merito di offrire al lettore un immediato riscontro dei più complessi contenuti nell’Indice dei nomi, e maggiori informazioni sull’apparato iconografico nell’Indice delle illustrazioni, rendendo più flessibile l’approccio all’intera opera.
Belle e significative sono le iconografie scattate e prodotte dalla fotografa Daniela Attanasio.
Ma, come è noto per chi è aduso alle opere editoriali, il successo scientifico e, contemporaneamente, anche divulgativo di volumi così complessi è anche e soprattutto frutto dello staff editoriale che quest’anno è stato assai validamente coordinato, sotto il profilo generale da Luciana Rossi, e dal punto di vista redazionale dal polso fermo e gentile della giovane caporedattrice, oltre che autrice, Ilenia Marrapodi.

Rende, novembre 2014
Fulvio Mazza

(direfarescrivere, anno X, n. 105, settembre 2014)
 
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