Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
In primo piano
Protocollo Genesi, un folle progetto
e l’uso di tecnologie all’avanguardia
in un nuovo thriller a sfondo religioso
Location di fascino e respiro internazionale, personaggi intriganti,
azione e sentimento nel romanzo di Max Gobbo edito da Aracne
di Isabella Pagliei
È il furto della Sacra Sindone e l’impresa di recuperarla a tenere con il fiato sospeso il lettore, ma questo è solo uno dei tasselli con cui l’esordiente Max Gobbo lo coinvolgerà e condurrà a vivere una molteplicità di storie. Protocollo Genesi (Aracne editrice, pp. 328, € 15,00) è un romanzo adrenalinico, ricco di misteri e di colpi di scena, pieno di suspense. La pubblicazione è frutto della sinergia tra la Bottega editoriale e la casa editrice Aracne.
Un thriller a sfondo religioso che intreccia il genere delle spy stories, a riferimenti storici e alla descrizione di luoghi pieni di fascino. Il lettore viene proiettato in località ogni volta diverse: dall’austera e regale Torino, ai paesaggi agresti e artistici della Ciociaria, alle prospettive russe, al misterioso Medioriente, per citarne soltanto alcune. Non mancano momenti di pausa, sapientemente inseriti da Gobbo e rivolti alla riflessione, per dar spazio ai ricordi di un passato intenso. Il mistero che deve essere sciolto è racchiuso nel titolo del libro: il progetto, il protocollo scientifico dai risvolti inquietanti.

La controversa figura di Marcus
Il protagonista del romanzo è Marcus, nome in codice di un uomo che vorrebbe lasciarsi alle spalle il suo passato di agente segreto e di killer per dedicarsi allo Spirito, alla preghiera e al lavoro umile, mentre invece il destino lo riporta ineluttabilmente indietro nel tempo e gli lancia una sfida a cui non rinuncia, nonostante le sue ritrosie. L’incarico, o meglio la missione, lo fa sprofondare «in uno di quei flashback, in cui la memoria veniva presa in ostaggio dal pensiero, dall’ossessione dei ricordi indelebili, di chi aveva intensamente vissuto e sofferto». L’uomo aveva provato a nascondersi, ad allontanare i fantasmi di una vita passata, scaraventandoli nel baratro dell’oblio, ma invano: un destino di morte sembra non volerlo abbandonare, seguendolo come un’ombra.
Il romanzo di Gobbo, fin dal suo inizio, cattura il lettore con la figura del protagonista dal passato misterioso e avventuroso, un personaggio controverso, capace di radicali cambiamenti. Sicuro, determinato, disilluso da un destino crudele, viene folgorato, messo davanti alla verità da un fatto imprevedibile che gli svela in un istante il castello di sabbia fatto di alibi costruito per giustificare le sue deprecabili azioni. L’uomo decide di cominciare un cammino nuovo, fatto di espiazione e di preghiera, ma alla fine il suo passato ritorna. Un uomo potente gli offre l’occasione della redenzione in cambio di servigi speciali che un sacerdote non può svolgere. Marcus prende così la decisione di tornare a percorrere le oscure vie che credeva di essersi lasciato alle spalle.
Con questo romanzo Gobbo spazia dai sentimenti più autentici e spirituali al cinismo e al desiderio di potere illimitato.

La preziosa reliquia
Il nostro protagonista scopre che la speciale missione affidatagli consiste nel recuperare la preziosa reliquia della Sacra Sindone, trafugata eludendo i più sofisticati sistemi di sicurezza. Dovrà scoprire i mandanti e il motivo del furto. Marcus riceve l’incarico da un cardinale a capo di una storica congregazione: la Confraternita del Giudizio probabilmente responsabile di antiche congiure, ricostituitasi per l’occasione, tanto alta è la posta in gioco.
Gobbo descrive con dovizia di particolari la preparazione, l’audacia e l’abilità di chi ha architettato nei minimi dettagli e con maniacale precisione il furto della sacra reliquia. Di fronte a tanta perizia dimostrata da quelle menti criminali, perfino il nostro protagonista non può che rimanere, malgrado tutto, ammirato. L’impresa gli appare da subito poco chiara: un colpo tanto eclatante e azzardato deve nascondere qualcos’altro, qualcosa che però gli risulta incomprensibile.
Con l’aiuto del commissario Salvieri della polizia di Torino (e della dea bendata...), egli riesce a recuperare la Sacra Sindone. L’attenta analisi a cui la reliquia viene sottoposta rivela la presenza di un taglio nel sudario.
Le indagini porteranno Marcus in Russia, ormai intenzionato ad andare fino in fondo alla ricerca della verità.

La scoperta del Protocollo “Genesi”
Il lettore viene questa volta rapito e coinvolto da una micidiale scoperta. A Mosca un nuovo appuntamento con il destino attende Marcus. Infiltrandosi nell’organizzazione dei Falchi Neri, responsabile del furto della sacra reliquia, verrà a conoscenza del motivo alla base del misfatto, il progetto scientifico di uomini senza scrupoli: il Protocollo “Genesi”. Ad aiutarlo sarà l’affascinante, audace e camaleontica Electra, insospettabile agente segreto del Mossad sotto copertura, in grado di assumere le più svariate sembianze e personalità.
La brama di potere, questa è la vera protagonista del romanzo di Gobbo: una sete che può portare gli uomini a compiere gesti estremi. Proprio per essa uno scienziato, un luminare nel campo della genetica, arriverà a offrire la sua opera per un progetto speciale al soldo di un’organizzazione criminale. L’audacia delle moderne tecnologie della scienza medica si spinge fino alla clonazione di cellule umane, non arrestandosi di fronte a nulla. Marcus scopre, grazie alla propria abilità, che il sangue sottratto dal sudario della Sacra Sindone serve in realtà addirittura per clonare il corpo di Cristo. Ma il mistero non è ancora completamente svelato.
Inaspettati e agghiaccianti sviluppi travolgono letteralmente il nostro eroe, vista la rapidità e l’intensità con cui si verificano. Si delineano ora frammenti di verità che lo porteranno di nuovo in viaggio verso il mistero.
Una serie di finali a sorpresa concludono questo emozionante thriller che avvince il lettore come in una pellicola cinematografica.

Isabella Pagliei

(direfarescrivere, anno VI, n. 56, agosto 2010)
 
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