Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
In primo piano
Storie di immigrazione e di solidarietà
guardando verso un futuro che unisce
Nel libro di Città del sole gli autori, studenti del Liceo “Pitagora”
di Crotone, ci offrono un esempio di buona scuola e fratellanza
di Elisa Calabrò
Ventotto racconti, ventotto storie, ventotto disegni. Un messaggio unico: tutti hanno diritto a una vita che sia dignitosa e serena. Un progetto scolastico, un preside e alcuni docenti “illuminati”, un gruppo di studenti e studentesse che hanno lavorato con entusiasmo su un tema di grandissima attualità. Crotone è ultimamente meta – come gran parte d’Italia – di flussi migratori intensi cui non era preparata. I mutamenti dell’economia globalizzata, la ripartizione non equa delle risorse, la necessità di abbandonare il proprio paese perché teatro di guerre o di persecuzioni civili o politiche portano quotidianamente moltissime persone a prendere la dolorosa decisione di abbandonare la propria casa per tentare di costruire una vita migliore altrove.
Crotone dunque, come altre località calabresi, vede aumentare il numero di cittadini e cittadine stranieri che arrivano in cerca di stabilità, lavoro, opportunità.
La Calabria è una regione abituata a una forte emigrazione. Generazioni intere hanno lasciato le terre d’origine per andare a lavorare al Nord, dove le possibilità di “sistemarsi” erano maggiori.
Adesso sta diventando meta di immigrazione e deve fare i conti con mutamenti economici e culturali che sicuramente non sono di facile e immediata applicazione, ma che devono comunque essere affrontati per garantire il rispetto dei diritti umani e civili e la possibilità di riscatto di centinaia di persone in fuga da esistenze tragiche.
Uno sguardo verso l’orizzonte (Prefazione di Fulvio Mazza, Città del sole edizioni, pp. 148, € 8,00) è una raccolta di racconti firmata da un autore collettivo, gli studenti e le studentesse del Liceo “Pitagora” di Crotone che hanno partecipato al progetto scolastico “Strada facendo”.
Promosso dal preside, Vittorio Emanuele Esposito, con il supporto delle professoresse Angela Bifano e Anna Melillo, il progetto è stato seguito da la Bottega editoriale che ha contribuito alla realizzazione editoriale della raccolta, in particolare da Marco Gatto e Annalisa Pontieri, che ne hanno curato l’aspetto redazionale. I disegni che corredano i testi sono stati realizzati dagli stessi studenti, guidati dall’artista Giuseppe Papaleo.
Il libro ha visto la partecipazione del grafico di copertina Gianpaolo Timpano e, sul fronte impaginazione, della Dendi Workshop - Arti Grafiche Naccarato Sas di Cosenza.

Guardare verso l’orizzonte per cambiare il quotidiano
Il fil rouge del testo è l’immigrazione. I racconti parlano di esperienze quotidiane, di episodi veri o verosimili, intrecciando le vicende di ogni giorno con le speranze e i desideri. Non tutti hanno un lieto fine: spesso raccontano un fallimento, la frustrazione di un sogno spezzato, ma sono accomunati da una visione fortemente solidaristica.
Descrivere la vita quotidiana, fatta di difficoltà e problemi, permette di riconoscere nell’esperienza dell’immigrazione persone a noi vicine, gesti e bisogni comuni e legittimi. Parlare di esperienze giornaliere abbatte le distanze e aiuta a percepire la realtà senza ammantarla della paura dell’invasione, della preoccupazione dei problemi legati all’immigrazione, che vengono usate strumentalmente per influenzare l’opinione pubblica e legittimare i governi ad applicare leggi razziste e intolleranti.
Alcuni studenti hanno preferito ambientare il proprio racconto indietro nel tempo, quando gli immigrati erano per lo più italiani e andavano a cercare fortuna negli Stati Uniti. Questa scelta stimola un’ulteriore riflessione: i cittadini stranieri che sbarcano sulle nostre coste, che vengono portati nei centri di identificazione come quello di Isola di Capo Rizzuto, che cercano di mantenere integra la loro dignità in un altro paese, sono realmente “altri noi”? Non sono forse quello che gli italiani rappresentavano agli occhi degli statunitensi, degli svizzeri, dei tedeschi, nel periodo della nostra grande emigrazione?
Se, come hanno fatto i ragazzi del Liceo “Pitagora”, si riconosce nell’altro non un “diverso”, un “problema di ordine pubblico”, ma un uomo o una donna assai simile a noi, con cui condividere amori, gioie, sofferenze e fortune, allora cade il muro di diffidenza, si rompe il pregiudizio e ci si predispone davvero al dialogo e alla costruzione di una società più pacifica e matura.
Pur con la semplicità di stile e di tratto che caratterizza i testi e i disegni che lo compongono, questo libro è un’importante testimonianza di due fattori assai positivi: la scuola riesce ancora – quando ne ha i mezzi e l’opportunità – a essere una validissima agenzia di formazione per le nuove generazioni, e queste generazioni, nate e cresciute in un contesto sociale ricco di stimoli, possono affrontare le sfide del futuro con maggiore consapevolezza ed essere un modello di apertura e maturità anche per gli adulti. Quegli adulti che spesso non riescono a guardare al di là del loro vicino orizzonte e a comprendere che la libertà di movimento, la libertà di scegliere come affrontare il proprio futuro, la libertà di creare un’alternativa di vita per sé e per la propria famiglia sono diritti che non possono avere nazionalità, ma vanno garantiti indistintamente a tutti se vogliamo che la nostra società cresca in maniera civile.

La scrittura come strumento di crescita
Positivo dunque il bilancio di questo progetto formativo, che ha permesso ai partecipanti non solo di cimentarsi con la scrittura di testi e la realizzazione di disegni, ma ha dato loro la possibilità di riflettere su tematiche importanti e di godere di una certa visibilità, grazie anche agli eventi organizzati per promuovere il libro.
La prima occasione è stata la presentazione del testo a Crotone, al Liceo “Pitagora”, che ha visto svilupparsi e crescere il progetto, il 9 maggio 2009. Il preside Vittorio Emanuele Esposito, insieme alle docenti Angela Bifano e Anna Melillo, ad Annalisa Pontieri de la Bottega editoriale e all’editore di Città del sole, Franco Arcidiaco, ha illustrato la pubblicazione nell’aula magna del liceo durante un incontro moderato da Fulvio Mazza, direttore de la Bottega editoriale.
Il secondo evento, che ha visto protagonisti – anche se non presenti – gli autori dei racconti raccolti nel testo, ha avuto luogo in una cornice assai prestigiosa: la Fiera Internazionale del libro di Torino. Il 17 maggio 2009 infatti, nello stand della Regione Calabria, il preside Esposito ha raccontato la bella esperienza che ha permesso di realizzare il libro durante un incontro – moderato dal succitato Fulvio Mazza – cui hanno partecipato l’editore, Peppe Voltarelli, cantante e fondatore del gruppo musicale “Il parto delle nuvole pesanti” e la scrivente. Un incontro in cui Uno sguardo verso l’orizzonte è servito da ottimo spunto di discussione per parlare di immigrazione ed emigrazione in un contesto di grande importanza per l’editoria e la cultura nazionali.

Elisa Calabrò

(direfarescrivere, anno V, n. 44, agosto 2009)
 
Invia commenti Leggi commenti  
Segnala questo link ad un amico!
Inserisci l'indirizzo e-mail:
 

 

Direzione
Fulvio Mazza (Responsabile) e Mario Saccomanno

Collaboratori di redazione
Ilenia Marrapodi ed Elisa Guglielmi

Direfarescrivere è on line nei primi giorni di ogni mese.

Iscrizione al Roc n. 21969
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza n. 771 del 9/1/2006.
Codice Cnr-Ispri: Issn 1827-8124.

Privacy Policy - Cookie Policy