Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
In primo piano
Ancora una volta “bottegai” in trasferta
a Torino per parlare di libri e Calabria
Cinque giornate memorabili vissute dentro e fuori lo stand
della Regione in Fiera, in quello che fu il tempio della Fiat
di Francesca Rinaldi
Torino, 14-18 maggio, Fiera Internazionale del libro 2009. Tema di questa XXII edizione:“Io, gli altri”, paese ospite: l’Egitto.
A chiusura della Fiera, si parla di “grandi numeri”. I visitatori sono stati 307.650, un risultato che supera qualunque edizione precedente, con un incremento del 5% rispetto all’edizione 2008.
Il numero complessivo di espositori ha raggiunto quota 1.400.
I giornalisti, fotografi e video-operatori accreditati sono stati 2.837, provenienti da Albania, Australia, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Israele, Italia, Libano, Perù, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Stati Uniti, Svizzera e Turchia.
Dal giorno dell’inaugurazione al giorno di chiusura, sono stati realizzati dalla stampa italiana nazionale e locale ben 1.078 articoli e servizi giornalistici.
La Regione Calabria era presente con un suo stand, che ospitava molte case editrici calabresi. L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento 11 (Cultura, Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione tecnologica e Alta formazione) con la collaborazione dei Sistemi bibliotecari territoriali, in particolare del Sistema bibliotecario vibonese; lo stand è stato gestito da
la Bottega editoriale.
Gli editori presenti con le proprie pubblicazioni “fresche di stampa” erano ben 30: Abramo, Apoikia, Associazione mediterranean media, Nuova editoriale bios, Città del sole, Coccole e caccole, Il Coscile, Csa, D’Ettoris, Edizioni Ts, Falzea, Ferrari, Geva, Iiriti, Kaleidon, Klipper, La Dea, Laruffa, Meligrana, La Mongolfiera, Nuova Santelli, Le Nuvole, Fpe, Pellegrini, Periferia, Qualecultura, Rubbettino, Settecolori, Centro editoriale e librario Unical e Urbaterr.
All’interno dello stand, presentazioni, incontri, visite, dibattiti, e soprattutto, la voglia di rilanciare la regione e i calabresi in maniera positiva, costruttiva e orientata al futuro.
Dal Lingotto di Torino la cronistoria – trasmessa “a puntate” su
il Quotidiano della Calabria – di cinque giorni intensi di attività e soddisfazioni.

F.R.

14 maggio. Primo giorno
Sembra di essere tornati a casa, dentro lo stand della Calabria, uno spazio dai colori che richiamano il mare e il sole della regione, con i tanti libri di trenta case editrici calabresi.
Nello stand succede di tutto: Giovanni Peresson, direttore dell’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori “conversa” sulla formazione e l’aggiornamento professionale nel campo dell’editoria e della comunicazione. Un invito a nozze per i bottegai, impegnati al ritorno da Torino nell’esperienza estiva (e ahinoi afosa) della Scuola di Redattore a Messina.
Le voci del “mastrobottegaio” Fulvio Mazza e del dirigente della Regione Calabria Giacinto Gaetano vanno in real time per un collegamento con la radio dell’Università della Calabria, “Ponte radio Unical”; nell’ufficio stampa si lavora su diverse postazioni e un bel cartello sulla porta avverte scherzosamente gli ospiti di non disturbare, l’eccezione alla regola di non entrare è Gianluca Lucia della nuova casa editrice La rondine di Catanzaro, stupito dalla presenza della Regione in fiera.
Tra raddoppi (non quelli autostradali) e solitudini (non quelle astrali), visitiamo le case editrici “in odor di Calabria” presenti in Fiera. Infatti Città del sole edizioni, Falzea e Rubbettino oltre ad essere rappresentati nello stand regionale hanno anche uno spazio a parte; altri invece hanno preferito “correre da soli”: La rondine e Falco. Ricordiamo poi Bevivino e, ancor di più, Donzelli, calabresi di nascita ma d’adozione milanese il primo e romana il secondo.
Ecco cosa scopriamo nelle nostre visite di “cortesia editoriale”, Falzea propone in pre-edizione una raccolta di autori vari egiziani – tra cui il presidente dell’Associazione scrittori egiziani, Mohamed Salmawy – dal titolo La porta della fortuna. Il romanzo di Giuseppe Aversa, Ho ucciso mia madre, è il titolo “di punta” dello stand di Falco editore. Ius sanguinis di Paola Bottero, edito da Città del sole, è uno dei libri che verranno presentati in Fiera. Tra le numerose novità dello stand, davvero charmant, Rubbettino, infine, spicca Il Gotha di Cosa nostra di Francesco Morosini.
La giornata scorre veloce: l’assessore alla cultura di Locri, Francesco Commisso, viene a visitare lo stand, e sullo sfondo registriamo la soddisfazione di una “bottegaia”, Sandra Granata, riuscita a strappare un autografo a Umberto Eco. Mica uno scarabocchio da nulla!

15 maggio. Secondo giorno
Ad ognuno il suo mostro, e non sempre si tratta di politici.
A parte i terremoti, che come sappiamo dalla triste esperienza dell’Abruzzo, attirano sciami di giornalisti, lo spicchio calabrese della Fiera è stato al centro di un curioso, anche se drammatico, ritorno al passato. L’occasione l’ha data il libro Tu devi uccidere di Serafino Castagna, a cura di Gilberto Floriani e Gaetano Luciano, edito da Apoikia e presentato da Floriani insieme allo scrittore Carmine Abate e l’antropologo Vito Teti.
La triste curiosità è che negli anni Cinquanta in Calabria giungeva la stampa nazionale ed internazionale attirata dal “mostro di Presinaci”, Serafino Castagna appunto, che terrorizzava il Vibonese. Uno di quei casi in cui a far notizia è il male. Così mentre 500 carabinieri cercavano affannosamente il criminale per arrestarlo, lui rilasciava interviste addirittura al New York Times. Brutta fotografia – non ingiallita – di una stampa che spesso preferisce dare voce ai cattivi.
Non vi sembri una bestemmia... ma finalmente un politico che possiamo “esibire”: Domenico Cersosimo, Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria. Chiamato a partecipare all’incontro, all’interno del programma generale della Fiera, sul Premio “Città del Libro 2009”. Insieme a lui, tra gli altri, Tullio De Mauro (dio dei dizionari prega per noi!), Marcello Fois, vincitore del Premio “Grinzane Cavour” nel 2007 (in tempi ancora non sospetti di gossip sessuale…), e l’editore Giuseppe Laterza. La bella notizia – ci permettiamo di mutuare la rubrica mattiniera di Buongiorno Calabria che sveglia i calabresi – è che il 30 maggio Catanzaro ospiterà la cerimonia conclusiva del premio nazionale “Città del Libro 2009”, compreso il già citato De Mauro.
Tante le presentazioni, ma citiamo solo quelle che hanno “incuriosito” i bottegai: quella di Come acqua chiara romanzo di Pietro Marino, edito da Ferrari; il Premio “Rhegium Julii” con gli eventi dal titolo Noi classici e Leggo per legittima difesa e la presentazione di Leonzio Pilato di Santo Gioffrè edito da Rubbettino.
Ultima nota curiosa: Paola Bottero, che doveva presentare il proprio libro Ius sanguinis nella Sala Avorio della Fiera (così tanto faticosamente conquistata dal suo editore, Città del sole) “butta via” l’enfasi della Sala per preferire quella della Regione Calabria. Strano ma vero!

16 maggio. Terzo giorno
La nostra identità culturale è proprio così piccola e nera?
Dibattito apertissimo, e a tratti lacerante, nello stand della Calabria.
C’è chi ricorda la Calabria di un tempo, e chi vuole guardare al futuro.
Tesi diverse – ma il dialogo è anche questo – nell’incontro calabro-canadese Calabria. Identità fuori luogo, tra l’antropologo Vito Teti e il Vicepresidente regionale Domenico Cersosimo.
Normalità. È stata la parola d’ordine utilizzata da Cersosimo e qualche bottegaio avrà canticchiato fra sé Ordinary world dei Duran Duran.
Riportiamo il Cersosimo-pensiero: «Chi pensa alla sua calabritite, è fottuto» ha affermato con una chiarezza urticante e ha continuato: «La calabritite è una patologia». E via discorrendo.
«Sindrome di Calimero» l’ha definita invece Pasqualino Pandullo, patron del Premio “Tropea”. Concordano Pasquale Amato del Premio “Nosside” e Giuseppe Casile del Premio “Rhegium Julii”, durante gli eventi che si sono susseguiti.
Respiro però di straordinarietà con la presenza, durante la presentazione del Premio “Tropea”, di due scrittori calabresi della “scuderia” Mondadori: Carmine Abate e il giovanissimo Matteo Mazzucca, originario di Carfizzi (Kr) il primo, di Amantea (Cs), il secondo.
Due generazioni a confronto, in generi anche molto diversi, il realismo di Abate e il fantasy di Mazzucca.
Parlando di diaspora e di identità, qualche bottegaio ha visitato gli stand degli editori di cuore calabrese ma sede in altre regioni, “spiandone” i titoli di punta in fiera. Bevivino, editore lumbard ma originario di Curinga (Cz), ha puntato sul saggio Ricreazioni di Claire Bardainne e Vincenzo Susca.
Giulio Perrone, di Roma ma con la direttrice editoriale “rosa” – Maria Carmela Leto – di Cirò Marina (Kr), ha puntato su Siamo tutte delle gran bugiarde l’autobiografia, raccontata in forma di intervista, di Paolo Poli, assai conosciuto attore di teatro.
Del Vecchio editore, di Roma ma cosentino d’origine, ha puntato su Non finito calabrese del noto cantautore Peppe Voltarelli. Il titolo, sottolinea l’autore, rievoca «lo stile architettonico calabrese di grande fama», dell’eterno incompiuto. Se ne è parlato – e pure cantato! – al reading cui sono accorse numerose soprattutto le nostre bottegaie.
Parlando di chi è rimasto ad operare in Calabria: visitiamo La rondine, casa editrice calabrese giunta qui in fiera puntando sulla saggistica con La consulenza educativa di Protima Agostini.

17 maggio. Quarto giorno
Potrebbe esserci una diagnosi di sdoppiamento di personalità.
Il caso clinico si chiama Calabria. Luogo dell’evento: la Fiera di Torino.
A un tiro di schioppo l’una dall’altra stanno la Calabria di serie A – quella dei libri, dei trenta editori e delle presentazioni – e la Calabria di serie B – quella “cantata” da Marco Travaglio nello stand di Ibs, in occasione della presentazione del libro Italia Anno Zero di Marco Travaglio, Vauro, Beatrice Borromeo, edito da Chiarelettere.
Così la solita sequela di truffe 488, di combine del malaffare, ecc. ecc.
Il lato B come “buono” della Calabria – invece – ce l’hanno regalato Peppe Voltarelli, Elisa Calabrò e il Preside del Liceo “Pitagora” di Crotone, Vittorio Emanuele Esposito.
La Calabria delineata da Voltarelli non è edulcorata, anzi difficile, ma con sprazzi positivi come quello degli studenti e studentesse del citato liceo di Crotone che hanno scritto racconti sull’immigrazione, raccolti nel libro Uno sguardo verso l’orizzonte, edito Città del sole.
«Se avessi avuto una scuola come quella di Crotone – ha detto il cantante – non avrei fatto quella media di 150 assenze all’anno che totalizzavo a Rossano. Che scuola: sembravano voler far di tutto per allontanare gli studenti dalla cultura!» E sempre continuando: «Finalmente soldi europei spesi bene», sottolineando il fatto che il libro nasce da un progetto di scrittura e di incontro con gli immigrati, che rientra nei “famigerati” Pon.
Conclude ribadendo l’appello per lo scrittore Saverio Strati, già lanciato durante il concertone del 1° maggio, davanti a una platea numerosissima, per l’attivazione della Legge Bacchelli, iniziativa targata il Quotidiano della Calabria. Voltarelli in Fiera non ha mancato mai di ripeterlo nelle occasioni ufficiali: un impegno importante di un calabrese per un altro calabrese.
Il potere alle donne – a volte crea e a volte distrugge –, lo possiamo sperimentare con Tomyris. La signora delle tigri, il romanzo storico erotico di Guglielmo Colombero, marchio Falzea, presentato da Luciana Rossi, che ha fatto arrossire i nostri bottegai (le bottegaie, invece, prendevano appunti ma… solo da brave giornaliste) .
Infine le nozze tra Calabria e Piemonte non potevano che celebrarsi a tavola, con “beveraggio” di vino “Duca San Felice” offerto dalle cantine Librandi, e leccornie piemontesi. Insomma quelle che si definiscono Le felicità nascoste, come il libro di Paolo Bonesso, la cui presentazione – condotta da Agata Garofalo è stata l’occasione per il “banchetto”. Un autore piemontese che ha pubblicato Inedition, un editore metà bolognese e metà calabrese. Meno male che la giornata è finita e le luci si spengono, un po’ come il cervello annebbiato dal buon vino!

18 maggio. Quinto giorno
Ultima giornata: tempo di bilanci. Ma prima di entrare nel merito ci piace evidenziare un fatto curioso: alcuni editori siciliani, evidentemente “invidiosi” dello stand calabrese (e, soprattutto, del libretto Editori Calabri) hanno protestato contro la Regione Sicilia che non si è organizzata come la “cugina” calabrese…
Ma “torniamo a bomba”, concentrandoci sui libri di maggior successo notiamo I racconti di Bovalino di Mario La Cava edito Rubbettino, Ius Sanguinis, di Paola Bottero edito Città del sole e Tomyris. La signora delle tigri (state tranquilli non è la biografia di una bottegaia tipo!), autore Guglielmo Colombero ed editore Falzea.
A seguire Con la Calabria nel cuore di Katia Torchio edito Pellegrini, Malandrini. La ’ndrangheta tra cronaca e leggenda di Arcangelo Badolati e Antonio Delfino edito Klipper, Ritorno a San Luca, di Filippo Veltri e Diego Minuto di Abramo, Il libro dei sogni di Coccole e caccole e Fabrizio De Andrè. Il cantico del sognatore mediterraneo di Pierfranco Bruni edito da Il Coscile.
Una menzione particolare merita la casa editrice Pancallo, che ha avuto anche, ma non solo, il record di acquisti concentrati in un solo cliente… Complimenti!
Buona anche l’eco delle case editrici Csa, Ferrari e Meligrana, senza per questo sottovalutare la curiosità sorta attorno ad Apoikia, Associazione mediterranean media, D’Ettoris, Geva, La Mongolfiera, Nuova Santelli, Periferia e Centro editoriale Unical. Mica male, insomma!
Gilberto Floriani, Direttore del Sistema bibliotecario vibonese ha commentato: «L’esperienza torinese dei Sistemi bibliotecari regionali, fatta di presentazioni di libri, promozione della lettura e di rapporti con gli editori, è la conferma del lavoro quotidiano che si compie ogni giorno nelle strutture dedicate ai libri». Come dargli torto!
Ulteriore news: Jeffrey Deaver, il celebre autore di romanzi polizieschi, ha voluto conoscere l’editore italiano di sua sorella Julie Reece Deaver. E non è Mondadori, ma Falzea.
In serata uno “spettro si è aggirato per Torino”. Non si trattava di Marx ma di alcuni suoi epigoni sì. L’artefice è stato l’editore di Città del sole, che ha chiamato Paolo Ferrero e Tonino Perna per presentare il libro Francesco Misiano. Il pacifista che portava in valigia la Corazzata Potemkin scritto da Nando Marzano e Fortunato Nocera.

I bottegai

(direfarescrivere, anno V, n 42, giugno 2009)
 
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