Anno XX, n. 222
luglio 2024
 
La recensione libraria
Il nuovo Corriere della Sila:
evidenziare la verità dei fatti
a partire dalla cronaca locale
Il periodico di Saverio Basile mostra
un territorio dalle grandi potenzialità
di Rosita Mazzei
Un giornale nasce con l’intenzione di narrare la realtà che lo circonda. Una testata giornalistica, dunque, rappresenta il cuore di un luogo, con le sue vicende, le sue storie, le sue preoccupazioni e le sue speranze.
Il giornalista, in tal caso, prende il posto della voce narrante in un romanzo. A lui spetta il compito di esporre i fatti, di divulgarli nel migliore dei modi, mostrandone pregi e difetti laddove ve ne sia la necessità.
Questo aspetto si fa ancora più vivido in quei territori lontani dalle cronache mondane, quasi dimenticati dai grandi palcoscenici. Eppure, anche l’entroterra ha una voce da far udire, con le proprie richieste e le proprie esigenze.
Dal 1954, il direttore Saverio Basile, che avevamo avuto modo di intervistare in passato (per leggere il contributo clicca qui) è l’oratore di un popolo, quello di San Giovanni in Fiore (CS), la capitale della Sila, centro abitato situato nel Parco nazionale della Sila in Calabria. L’opera cronistica di Basile, dunque, ha radici profonde che si legano al suo luogo di nascita. Il suo lavoro è espresso all’interno di Corsivi. Dal 2009 al 2022 (Pubblisfera edizioni, pp. 272) in cui raccoglie i corsivi presenti nella sua testata giornalistica Il nuovo Corriere della Sila che, da decenni, è testimone attiva di quanto avviene nella suddetta Regione.

Una storia decennale
«Un buon giornale, suppongo, è una nazione che parla a se stessa.» Le parole dello scrittore, giornalista, drammaturgo e sceneggiatore statunitense Arthur Miller sono il modo migliore per discorrere della professione di un uomo che ha sempre messo al centro la voglia di narrare la propria terra.
Il direttore Saverio Basile, infatti, presenta alle proprie spalle una lunga carriera nella cronaca calabrese. Come afferma egli stesso nella quarta di copertina, i suoi primi vagiti in tale universo sono stati emessi tramite i pezzi pubblicati sul Corriere dei Piccoli. Nel corso degli anni, inoltre, ha firmato articoli per testate quali Battaglia Calabria, Giornale d’Italia, Il Quotidiano, Gazzetta del Sud, Calabria Sconosciuta e anche la Rai. Non solo, poiché è stato anche tra i primi collaboratori di riviste come Il Giornale di Calabria, Cittàcalabria e Il Crotonese.
Un curriculum vitae denso, che mostra come Basile nell’arco della propria esistenza abbia messo il diritto e il dovere di cronaca al primo posto. Infatti, il giornalista è colui che ha il diritto di informarsi su quanto avviene e, al medesimo tempo, ha il dovere di divulgare quello che ha acquisito presso la cittadinanza. È importante ricordare, infatti, come la stampa, nei secoli, abbia rappresentato il baluardo della verità di cronaca e non è un caso che i giornalisti siano sempre descritti da chi è al potere come personaggi scomodi e fastidiosi. Una situazione che perdura tuttora, ma che non può rallentare in alcun modo l’aspetto analitico di chi opera nel suddetto settore.

Un libro che racconta un territorio
L’opera ivi presentata, dunque, raccoglie al proprio interno i cosiddetti corsivi, i brevi commenti ironici e/o polemici su una singola notizia o personaggio, che il giornalista in questione ha prodotto sulla propria testata giornalistica dal 2009 al 2022. Nelle pagine iniziali del libro, però, si possono ben vedere degli stralci che fanno comprendere come sia nato un mensile così longevo. Le notizie provengono dall’Introduzione curata dal giornalista e scrittore Antonio Talamo.
Nel 1961, quindi, il direttore Saverio Basile decide di dare alle stampe Il Corriere della Sila, primo giornale che si pubblica a San Giovanni in Fiore nel Dopoguerra. Un evento epocale per una comunità di montagna troppo spesso lontana dalle luci dei riflettori nazionali.
Una testata che, ben presto, inizia a occupare un posto di riguardo nell’informazione cittadina. Infatti, la popolazione di San Giovanni in Fiore non è solo quella che abita fisicamente i luoghi comunali, ma è anche fatta da quanti, negli anni, sono stati costretti ad abbandonare il territorio in cerca di fortuna.
La Calabria, invero, non ha giovato granché del boom economico nazionale e, purtroppo, trovare lavoro nella propria città natale appare ancora come una fortuna e non certo come un diritto. Un aspetto, quest’ultimo, su cui più volte è tornato a discutere Basile, con l’intento di sollevare il dibattito sociale su un aspetto considerevole delle cittadinanze del Sud Italia.

Una raccolta di fatti e personaggi
Sfogliando il libro Corsivi dal 2009 al 2022, dunque, è possibile immergersi in un popolo che presenta le contraddizioni tipiche della terra a cui appartiene. Infatti, la Calabria è da sempre descritta come una Regione bellissima che non ha saputo, o non ha potuto, sfruttare le opportunità della crescita economica nazionale.
Non è un caso, infatti, che Basile nel proprio corsivo del giugno 2009 abbia ricordato una puntata di Report di Milena Gabanelli, andata in onda su Rai 2 nell’aprile del medesimo anno. Ivi, la classe politica calabrese è stata massacrata a riguardo di un problema che negli anni è solamente peggiorato: la gestione della sanità. Problema sanitario particolarmente sentito da Basile poiché negli anni ha visto di molto depotenziato l’ospedale della città in cui abita e che, di fatti, ha isolato una grande comunità montana.
In tal senso, significativo è anche il pezzo Da briganti ad emigranti del marzo 2012. Qui si riporta alla mente la Questione meridionale che, effettivamente, non è mai stata conclusa. A distanza di decenni, fa ancora male vedere come l’alta velocità si fermi a Sibari (a Salerno all’epoca dello scritto) e di come sia estremamente difficoltoso per un calabrese spostarsi dentro e fuori Regione. Non solo, l’Autostrada del Sole, come afferma Basile, «è un cantiere senza fine». Eppure, nonostante ciò, una parte della politica nazionale ancora ha voglia di ricordare al mondo come, alla fine dei conti, la colpa di tutto ciò sia solo dei meridionali.
Quelli presentati sono solo due piccoli esempi di quello che si può trovare nel testo proposto da Saverio Basile. Un libro che racconta le luci e le ombre che lo circondano.

Le parti in rapporto col tutto
L’opera di Saverio Basile è indispensabile per comprendere le venature tipiche di una terra da troppi incompresa. Infatti, le parole, le discussioni e le preoccupazioni rivolte alla città di San Giovanni in Fiore, in verità, esprimono perfettamente i sentimenti rivolti alla Calabria intera.
Non è un caso che nella filosofia ermetica rinascimentale si parli di microcosmo e macrocosmo. Le somiglianze tra ciò che avviene nel piccolo e ciò che accade nel grande sono evidenti. La correlazione tra i molti e l’Uno, quindi, si verifica anche in questo caso. Poiché, ricordiamolo, il lavoro del giornalista è riportare la realtà dei fatti, consentendo ai lettori di avere una giusta chiave interpretativa di quanto accade loro intorno.
L’atteggiamento del singolo, dunque, può avere effetti positivi o negativi anche su larga scala. Una corretta amministrazione locale può apportare evidenti benefici anche sul contesto generale. Purtroppo, è vero anche il contrario.
Il cronista, dunque, spesso è bersagliato da quanti vorrebbero fare a meno delle sue scomode opinioni. Eppure, la libertà di stampa è da sempre un baluardo civile anche per chi è si trova dall’altra parte della barricata. Infatti, non è possibile fare finta di non vedere i problemi che da decenni affliggono la Regione Calabria. Una terra ricca di opportunità, ma che, nel concreto, viene abbandonata a se stessa. Qui i cittadini sentono di essere messi da parte da una politica nazionale a cui sembrerebbe far comodo relegare una parte della popolazione italiana ai confini della dimenticanza.
Di tutti questi argomenti se n’è occupato a lungo, e se ne occupa tuttora, il direttore Saverio Basile che, tramite la sua testata giornalistica, raccoglie i malumori, le speranze e i sogni di un’intera cittadina. Le questioni sono molteplici e non di facile digestione, ma sono necessarie da esporre. Ciò avviene perfettamente nella raccolta presentata in questo articolo e che merita di essere letta da quanti abbiano voglia di gettare una nuova luce su aspetti che, purtroppo, molti fanno finta di non vedere.

Rosita Mazzei

(direfarescrivere, anno XIX, n. 209, giugno 2023)
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