Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
La recensione libraria
Quando la poesia si fa viaggio:
ricerca di sé e dell’amore
fra emozioni e immagini evocative
Una raccolta poetica delicata e intensa
dell’autore Marco Fortuna, da italic&pequod
di Elisa Barchetta
Un libro, di qualunque genere sia, non racconta solo una vicenda; non è fatto solo da una trama in cui si muovono dei personaggi; non è composto soltanto da parole. Un libro, è tutto questo, ma è anche qualcosa in più. Un libro è anche, e forse soprattutto, emozioni.
Emozioni che spesso è difficile raccontare. E quale libro, più di una raccolta di poesie, è fatto di suggestioni ed è capace di trasmettere emozioni?
Nei secoli sono moltissimi i poeti che hanno coinvolto, appassionato, turbato ed entusiasmato l’animo dell’essere umano: da Dante Alighieri a Giacomo Leopardi, da Giovanni Pascoli a Gabriele D’Annunzio, da Eugenio Montale ad Alda Merini, da Giuseppe Ungaretti ad Ada Negri, da Pier Paolo Pasolini a Fernanda Pivano solo per citarne alcuni fra i tanti a cui il Belpaese ha dato i natali. Passando anche da altri “immortali” come Rabindranath Tagore, Guillaume Apollinaire, Emily Dickinson, Federico Garçia Lorca, Pablo Neruda, Saffo, Edgar Lee Masters e tanti altri “illustri colleghi”.
Ma sono tantissimi i “nuovi” poeti che si presentano al pubblico ogni anno e, sebbene si pensi che la poesia sia qualcosa per pochi, dimostrano che in realtà essa gode di una “platea” molto ampia. Una su tutte è la giovane Rupi Kaur, venticinquenne indiana trapiantata in Canada, che partendo dai social network ha pubblicato il suo Milk and Honey (uscito in Italia per la casa editrice Tre60) vendendo 700 mila copie solo negli Usa nel 2017.
Oltre a questi “casi letterari” non mancano certo esempi di poeti italiani e stranieri che soprattutto la piccola e media editoria ha il merito di scoprire e portare all’attenzione del pubblico. Fra questi rientra Marco Fortuna, che ha appena pubblicato la sua raccolta Dimmi le parole (italic&pequod, pp. 68, € 12,00): libro della “scuderia letteraria” di Bottega editoriale.

La poesia è un viaggio interiore
Muovendosi fra i versi dell’autore, la sensazione – forse tipica della poesia – è quella di partire realmente per un viaggio. Un cammino che non è solo mentale, ma diventa esplorazione dell’anima e di sé. Un peregrinare fra amore, disperazione, rabbia, amicizia, solitudine e tutte le sfaccettature di cui è fatto lo spirito umano.
Fortuna racconta il suo viaggio personale, facendolo diventare cammino comune, in cui le sue parole dipingono quasi dei quadri palpabili, che il lettore può vedere, opere che si muovono insieme ai suoi versi e dei quali diventiamo testimoni.
Insieme all’autore e alla sua poesia il lettore compie il proprio viaggio interiore, riconoscendosi talvolta nelle poesie o talvolta discostandosene, ma mai restando indifferente.
Così, in punta dei piedi, ci si avvicina alle proprie esperienze, alle proprie emozioni e, infine, alla parte più intima di sé.

La prima sezione dell’opera: la ricerca
La raccolta di Fortuna è suddivisa in due parti. La prima si intitola Senza una traccia, proprio come una delle poesie che si trova all’interno di questa sezione. È qui che inizia il viaggio esplorativo alla ricerca di sé e dell’amore, un’indagine che guarda alla bellezza che circonda l’uomo – fatta di suoni, colori, silenzi, profumi – e che si trasforma in pensieri, perché come afferma lo stesso autore nelle sue note all’inizio della raccolta: «Come poeta cerco la vera bellezza e ciò che trovo lo custodisco in me, divento “contenitore” di un qualcosa di incontenibile».
Ed è probabilmente questa la forza di un poeta e della sua poesia, la capacità di scrivere delle proprie peculiari emozioni, in un modo che gli è specifico, per arrivare a parlare a chiunque legga i suoi versi non soltanto con la mente ma, soprattutto, con il cuore. Il lettore ritrova così se stesso e il mondo che lo circonda e lo pervade attraverso il poeta.

La seconda sezione dell’opera: l’amore
La seconda parte della raccolta, prendendo sempre il titolo da una delle poesie in essa contenute, è denominata Non lasciarmi. Al primo impatto sembra quasi una supplica alla propria amata, ma leggendo le poesie contenute in questa sezione si percepisce non soltanto il tema dell’amore verso una donna, quanto piuttosto il racconto di un amore ben più grande, un amore che è ovunque e pervade con la sua forza.
Del resto, come cantavano i Wet Wet Wet: «Love is all around» e Marco Fortuna ci mostra, attraverso i suoi versi, che l’amore è davvero ovunque e si estrinseca non solo nei confronti della donna amata quanto piuttosto verso qualunque essere vivente e verso tutta la natura.
Come si legge della Prefazione di Marco Rotunno: «La poesia, come tutte le arti umane, non è che l’atto finale di un lungo processo emotivo, creativo ed elaborativo del pensiero […] capace di trascendere ed esulare dalle parole con cui è stata codificata e trasmessa. Colui che la produce […] è un individuo che tenta di soddisfare il bisogno di comunicare tramite versi le proprie esperienze emotive, filosofiche. […] Un vero poeta è capace, con la sua poesia, di far (ri)vivere forti emozioni al fruitore ogni volta che questi (tramite lettura o ascolto) la fa risuonare in sé».
E, certamente, Fortuna adempie appieno a questo compito con grande intelligenza e sensibilità.

Elisa Barchetta

(direfarescrivere, anno XIV, n. 148, maggio 2018)
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