Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
La recensione libraria
Casalinghe e mogli “non” disperate:
quando le donne sono i pilastri
dell’indispensabile armonia familiare
Da Città del Sole, un breve ma curioso saggio
sulla figura della signora Maigret, di Maria Ielo
di Elisa Barchetta
La tematica circa il ruolo della donna nella società è sempre stata fortemente dibattuta, soprattutto nei momenti di grandi cambiamenti e quando le stesse donne hanno lottato per il riconoscimento dei loro diritti. Si ricordino il periodo della guerra, quando le donne hanno smesso di fare le massaie per prendere il posto dei mariti – impegnati al fronte – come operaie nelle fabbriche; oppure le lotte del movimento femminista per il riconoscimento del diritto al voto o all’aborto; o, ancora, i più recenti dibattiti sulle quote rosa e le donne manager. Insomma da massaie dedite alla cura della casa e della famiglia, le donne sono diventate sempre più lavoratrici anche con ruoli di comando, dovendo trovare più che in passato un equilibrio tra lavoro e famiglia.
Come nella vita reale, così anche nella letteratura i personaggi femminili hanno assunto ruoli sempre più disparati, da semplici comprimarie a protagoniste assolute; da figure ingenue e timide a donne forti e capaci di buone come di cattive azioni. Per citare solo alcuni esempi, basti pensare a Lisbeth Salander, coprotagonista della trilogia dei romanzi Millennium di Stieg Larsson; a protagoniste “storiche” di romanzi classici come Madame Bovary di Gustave Flaubert o Moll Flanders di Daniel Defoe.
Ci sono poi quei personaggi femminili che sembrano semplicemente delle comparse nel romanzo, in cui il protagonista è un uomo… ma è davvero sempre così? Nel saggio della scrittrice Maria Ielo, Elogio della signora Maigret. Come servire il marito e vivere felici (Città del Sole Edizioni, pp. 96, € 6,00), si scopre come sia reale il detto “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.

La “brava massaia”
Nei libri di Georges Simenon, la signora Maigret ha certamente un ruolo da comprimaria e attraverso i suoi gesti o i suoi brevi interventi viene raffigurata come la perfetta massaia. Maria Ielo, prendendo spunto dalle diverse apparizioni della donna, racconta come Henriette (o Louise, come viene chiamata in alcuni dei romanzi; perché Simenon talvolta sbagliava il nome del personaggio) sia una cuoca eccellente, dedita alla casa – che mantiene sempre lucida – e al marito. Per la signora Maigret il consorte è come un bambino da accudire e lei lo vizia ed è felice di farlo.
Ma l’autrice non manca di sottolineare, sempre con un certo “affetto” nei confronti della coppia, come ci sia dell’ironia nel rapporto fra i due coniugi: lui un po’ burbero e di poche parole e lei che se ne occupa amorevolmente, spesso in silenzio, ma talvolta riprendendolo per i suoi modi nel rapportarsi a terze persone.

La “commissaria” Maigret
Nel suo saggio, l’autrice non manca però di evidenziare come la signora Maigret in alcuni casi si sia rivelata preziosa collaboratrice per il marito, dimostrandosi un’attenta osservatrice e una brava detective. Tanto che lo stesso Maigret, in uno dei romanzi di Simenon dal titolo Innamorato della signora Maigret, si rivolge alla moglie con l’ironico e allo stesso tempo affettuoso appellativo di “commissaria”; sottolineando in tal modo le capacità “nascoste” della moglie.
Anche questa modalità inconsueta di aiutare il marito rende felice la signora Maigret; ma l’autrice, facendo nel suo saggio una summa di questi episodi, evidenzia come pur nel suo ruolo di “spalla” la signora Maigret si riveli una donna forte e arguta. Al punto da infastidire leggermente il marito perché arriva alle conclusioni prima di lui.

Quali conclusioni trarre
Se esiste una sorta di “morale della favola” in questo saggio, è probabilmente quella di guardare ai coniugi Maigret e al loro rapporto senza dare giudizi, ma osservando il loro “incastrarsi” perfettamente con i loro modi così diversi. Soprattutto, rendersi conto che il ruolo della signora Maigret è sì quello della brava moglie e della perfetta casalinga, ma più di ogni altra cosa ella rappresenta il sostegno del suo uomo. È lei il pilastro del commissario, è lei a proteggere in un certo senso l’armonia familiare, impendendo con il suo essere moglie che tutto crolli a causa del lavoro o del carattere del marito. Ed è sempre lei a trovare la felicità nelle piccole cose e nei piccoli gesti; elemento che emerge anche nel suo modo di rapportarsi agli altri.
È questo a fare della signora Maigret una “grande donna” capace di stare dietro a un “grande uomo”. Ed è probabilmente questo il senso che Georges Simenon voleva dare al personaggio della signora Maigret nei suoi romanzi, rivelandola poco a poco. L’autrice, invece, ce la presenta in un testo tutto dedicato a lei e in questo modo ci svela – con un saggio semplice, divertente e onesto – “chi era davvero” la signora Maigret.

Elisa Barchetta

(direfarescrivere, anno XIII, n. 142, novembre 2017)
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