Anno XXI, n. 231
maggio 2025
 
La recensione libraria
Approfondimento sulle radici storiche
delle terre feconde della Magna Grecia
attraverso i versi degli autori classici
La suadente voce poetica delle «muse Ioniche»
in una ricca antologia da Città del sole edizioni
di Selene Miriam Corapi
«Sulle coste che oggi si chiamano di Calabria, Basilicata e Puglia giunsero – narrano i miti – gli antichissimi Peucezio ed Enotro, e vi trovarono popoli; e i coloni greci incontrarono alti monti e feconde pianure. Vi fiorirono poesia, scienza, filosofia. Vennero i Romani ad apprendere quelle arti che le dure vicende del governo dello Stato e della guerra avevano loro vietate, e vi affinarono lingua ed animi. La voce delle Muse ioniche non si affievolì nei lunghi secoli del Medioevo e dell’Età moderna, e ancora dei santi monaci scrissero di Dio e dei poeti cantarono l’amore in greco e in latino».
Questo l’incipit del primo dei due tomi (Dalla Magna Grecia al XIII secolo dopo Cristo) previsti per l’opera Muse Ioniche. Poeti e prosatori in greco e in latino, di Ulderico Nisticò (Città del sole edizioni, pp. 232, € 14,00).
Un florilegio di brani che spaziano dagli antichi autori greci a quelli latini; il primo tomo giunge fino al periodo in cui visse e operò Gioacchino da Fiore, il secondo fino ai giorni nostri.
Ulderico Nisticò, di Soverato, ha una formazione classica e ha insegnato in diversi licei; interessato alla storia antica e contemporanea, locale e nazionale, ha pubblicato molti scritti di carattere storiografico, come ad esempio: Il ritorno degli Eraclidi e la tradizione dorico-spartana (Edizioni di Ar), La cultura della memoria (Edizioni di Ar), Storia delle Calabrie (Brenner), Controstoria delle Calabrie (Rubbettino), Abele e Caino. Storie della guerra mondiale 1814-2001 (Rubbettino); ma è anche autore di poesie e di opere di narrativa come, ad esempio: Il giulivo (Sassoscritto), L’ospite (Iride – gruppo Rubbettino); collabora inoltre con testate giornalistiche, riviste e trasmissioni televisive.

Perché Magna Grecia
L’antologia raccoglie una serie di brani introdotti da brevi biografie degli autori e saggi esplicativi per offrire al lettore un valido strumento di studio; l’opera è intenzionalmente rivolta ai giovani e agli studenti, ma anche a tutti coloro che sono mossi dal semplice desiderio di conoscenza.
«Non è dunque inutile che il lettore di oggi, e i giovani delle scuole, conoscano un po’ meglio quella Magna Grecia di cui si parla molto senza troppo saperne, e quella cultura ionica più moderna che è affatto ignota».
Ma cosa si intende per Magna Grecia? Nell’VIII secolo a.C. i coloni greci si insediarono nei territori calabresi fondando empori e città: Sibari, Crotone, Reggio, Locri, Siri, Metaponto, Taranto. In un secondo momento sopraggiunsero bellicose popolazioni italiche: Sanniti, Lucani e Messapi. Una serie di vicende storiche, battaglie e conquiste, si susseguirono in questi territori dalla colonizzazione greca al dominio romano, l’arrivo dei Romei (i sudditi dell’Impero Romano d’Oriente, comunemente noti come Bizantini, in senso dispregiativo), fino al primo periodo del Medioevo.

Un manuale per conoscere autori greci e latini dell’antica Calabria
L’autore propone, attraverso i testi raccolti, di ridisegnare la storia della Calabria, regione che una volta aveva confini molto più ampi e si estendeva fino a comprendere anche la Puglia. L’intento è quello di far conoscere la storia dei personaggi che hanno vissuto proprio in quel tempo e dato un contributo fondamentale alla creazione del “mito” della Magna Grecia, come Stesicoro, Ibico, Alessi e la poetessa Nosside, riportando le voci delle Camene Latine con Livio Andronico, Ennio, Orazio, il noto Cassiodoro, segretario del re ostrogoto Teodorico che decise di ritirarsi nella sua terra natia, Squillace, in cui fondò il Vivarium, dando inizio a quel fenomeno che interesserà poi tutto il Medioevo con la copiatura dei testi dell’antichità (per lo più latini) da parte dei monaci, fino a giungere a Gioacchino da Fiore.
Un testo piacevole per gli appassionati classicisti, un valido strumento per coloro che vogliono conoscere più da vicino gli autori antichi; una piccola antologia, un punto di partenza che può fungere da stimolo per ulteriori approfondimenti.
Concludiamo con i versi della commedia di Alessi tratti dalla Bruzia: «La vita è proprio come i dadi: non cadono sempre allo stesso modo, e nemmeno la vita conserva sempre le stesse condizioni, ma molti mutamenti subisce».

Selene Miriam Corapi

(direfarescrivere, anno XII, n. 122, febbraio 2016)
invia commenti leggi commenti  

Segnala questo link ad un amico!
Inserisci l'indirizzo e-mail:

 


Direzione
Fulvio Mazza (Responsabile) e Mario Saccomanno

Collaboratori di redazione
Ilenia Marrapodi ed Elisa Guglielmi

Direfarescrivere è on line nei primi giorni di ogni mese.

Iscrizione al Roc n. 21969
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza n. 771 del 9/1/2006.
Codice Cnr-Ispri: Issn 1827-8124.

Privacy Policy - Cookie Policy