Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
La cultura, probabilmente
Schede per “giocare con la grammatica”
stimolando la propria voglia di scoprire
... e vincere la sfida dell’apprendimento
Ventitré giochi da fotocopiare, destinati a studenti di vari livelli:
strumento insostituibile per fissare le strutture. Bonacci editore
di Clementina Gatto
«La grammatica è una sfida: perché non farne un gioco?». Così recita l’Introduzione al testo che qui presentiamo, il cui obiettivo – a nostro avviso ben realizzato – è quello di affiancare l’insegnamento della lingua italiana offrendo alcuni spunti per migliorare la comprensione delle strutture grammaticali degli studenti e consentire loro di metterle in pratica attraverso attività ludiche. Non è un caso, dunque, che il titolo di questo libro di Paolo E. Balboni (Università “Ca’ Foscari”, Venezia) sia Grammagiochi. Per giocare con la grammatica (Bonacci, pp. 64, € 12).
Il testo si basa sull’idea, largamente diffusa nella tradizione glottodidattica, secondo cui il gioco è legato alla dimensione comunicativa della lingua. Il gioco per definizione porta con sé delle regole che devono essere condivise – dunque conosciute e rispettate da tutti i partecipanti – affinché si possa realizzare l’obiettivo che ci si propone. In questa direzione, anche la grammatica si può concepire come un gioco, che permette alla lingua di produrre significato in quanto è strutturata sulla base di regole condivise e osservate dai partecipanti.
Oltretutto, attraverso il gioco si realizza il duplice obiettivo di praticare la lingua, per acquisirne le regole, e stimolare la riflessione metalinguistica, perché ciascuno sfidante è invitato a cercare nella propria memoria e a formulare i propri ragionamenti per vincere. Comunque vada, l’obiettivo raggiunto è sempre duplice perché, oltre alla vittoria, si realizza la sfida di apprendere.

Le schede: dall’indice agli obiettivi grammaticali
La prima caratteristica che di questo libro salta immediatamente agli occhi è l’estrema chiarezza nella consultazione, che ne fa uno strumento facilmente utilizzabile in molte occasioni.
Ciascuno dei ventitré giochi elencati nell’Indice fa parte di un insieme in cui sono raggruppati in base ai diversi obiettivi grammaticali, al fine di guidare l’insegnante nella scelta del gioco da presentare di volta in volta alla classe. Le diverse “categorie” propongono attività relative a: Alfabeto, ortografia, Numeri, ore, date, telefoni, Particolarità lessicali, Parole “vuote”: articoli, connettori, preposizioni ecc. e, per finire, Verbi. Ogni gioco, poi, è contrassegnato da un numero di asterischi (da uno a tre), a indicarne il livello di difficoltà, che varia da elementare a intermedio.
Sfogliando il libro, notiamo che ciascun gioco si presenta sotto forma di scheda, costituita da due facciate. La prima contiene indicazioni per l’insegnante, mentre la seconda è relativa al gioco vero e proprio.
Le indicazioni riguardano il formato (battaglia navale, cruciverba, labirinto, gara, gioco individuale ecc.), l’obiettivo grammaticale (esercitare i numeri cardinali, lavorare sul lessico, fissare le espressioni con il verbo “fare” ecc.) e la procedura del gioco, vale a dire le istruzioni per la sua realizzazione.
La facciata che segue riporta lo schema di gioco vero e proprio (dai cruciverba alle tabelle di battaglia “spaziale”, alle tesserine della tombola) e quanto occorre per la sua realizzazione, da fotocopiare e distribuire.
Un’ultima nota: i giochi proposti, nella loro formulazione, contengono alcune pennellate casuali di italianità, dai cenni storici, alle città e ai cibi nostrani... costituendo, nel loro complesso, un’immersione molto piacevole nella cultura del nostro paese.

Giocare... per tenere alta la motivazione ad apprendere
Altri due elementi che fanno di questo testo uno strumento a nostro avviso molto valido sono la sua duttilità e la sua capacità di creare e tenere alta la motivazione.
Il libro, infatti, risponde tanto alle esigenze di gruppi “omogenei” di apprendenti – come potrebbe essere una classe – attraverso attività di gruppo, sia di corsi individuali, ad ogni livello, con giochi per studenti principianti, intermedi o avanzati.
L’approccio ludico attraverso il quale è proposta la lingua, porta gli apprendenti a confrontarsi con le difficoltà orientando tutta la loro attenzione nella competizione: «quando si combatte contro l’avversario [...] conta solo vincere, farcela, portare a termine la sfida».
E, come osservavamo in precedenza, poiché vince il gioco chi rispetta le regole grammaticali, il realizzarsi di un obiettivo porta con sé la realizzazione anche dell’altro.

Clementina Gatto

(direfarescrivere, anno IV, n. 34, ottobre 2008)
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