Anno XXI, n. 231
maggio 2025
 
La cultura, probabilmente
Per Infinito, Marzia Santo scrive
un romanzo in grado di elaborare
le molteplici emozioni che ci formano
I profumi e i colori che riempiono l’anima della protagonista
riescono a riempire le pagine di un libro che sa commuovere
di Ivana Ferraro
In una narrazione delicata e avvolgente, la protagonista si muove tra il peso del passato e le incertezze del futuro, affrontando un percorso interiore che la conduce alla riscoperta di sé. La sua passione per i fiori diventa il filo conduttore di un viaggio percorso attraverso incontri significativi, in cui ogni personaggio porta con sé un frammento di vita e di verità. Tra rimpianti e nuove possibilità, emerge il tema dell’amore autentico, svelato attraverso la bellezza delle piccole cose e la capacità di accogliere il cambiamento.
Il romanzo, La bottega dell’amore svelato (Infinito edizioni, pp. 164, €16,00) di Marzia Santo, si snoda in un equilibrio sottile tra introspezione e scoperta, dove ogni emozione è dipinta con sensibilità e profondità.

I fiori come simboli di vita
Flora, nel tentativo di cambiare vita, lascia la sua abitudinaria routine per trasferirsi in una nuova cittadina, Brolo – dal latino brolium, parco giardino – e aprire una fioreria. Il contatto con la natura e la simbologia dei fiori diventano i segni caratterizzanti della sua nuova esistenza, offrendole la possibilità di interpretare le storie delle persone che incontra e, al contempo, di rielaborare le proprie esperienze, il proprio vissuto.
Santo costruisce il racconto con una prosa evocativa e poetica, alternando momenti di introspezione a scene di vita quotidiana, rendendo il lettore partecipe della trasformazione di Flora: «Aveva sognato di essersi già trasferita nella sua nuova casa di fronte al mare, di aver aperto la fioreria e di aver conosciuto una vecchina che le ricordava tanto sua nonna e che le aveva raccontato i mille volti dell’amore». Questa frase racchiude il senso del viaggio interiore della protagonista, che cerca di dare un significato alla sua esistenza attraverso il contatto con la memoria e il simbolismo floreale.
Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è la capacità dell'autrice di legare la narrazione alle accezioni nascoste dietro ogni fiore. Ciascun capitolo è associato a una varietà floreale, offrendo al lettore un ulteriore livello di interpretazione della storia. Per esempio, il girasole rappresenta il padre di Flora e la sua funzione di guida nella vita: «Aveva scelto i girasoli, Teo, perché si orientano verso la luce e suo padre sarebbe stato per sempre il suo faro a fargli da guida».
Attraverso questi simboli, il romanzo assume una dimensione metaforica che arricchisce la lettura, rendendola un’esperienza immersiva e intensa. Il rapporto tra Flora e le persone che gravitano attorno alla sua bottega diventa così il mezzo per esplorare la natura dei sentimenti umani: dall’amore romantico a quello familiare, dall’amicizia alla perdita.
Le relazioni interpersonali, elemento chiave della narrazione, permettono a Flora di costruire una nuova identità e di superare i fantasmi del passato. Gli incontri con figure come nonna Gina e il signor Aldo danno voce a esperienze di vita autentiche, ricche di emozioni e insegnamenti. Nonna Gina, con la sua saggezza e le sue storie di un tempo, diventa per Flora un punto di riferimento e una guida.
«Nonna Gina le raccontava della sua giovinezza, delle lettere d’amore ricevute e mai spedite, delle attese alla finestra che sembravano infinite». Queste confidenze trasformano la fioreria in un luogo magico, fantasmagorico dove ogni fiore diventa custode di un segreto, di un amore vissuto o mancato. Anche il signor Aldo, con il suo gesto di acquistare ranuncoli per l’anniversario di matrimonio, rivela quanto i sentimenti possano essere espressi attraverso i piccoli dettagli: «Mara si commosse nel rivedere i ranuncoli, gli stessi che aveva avuto nel bouquet del suo matrimonio, un gesto semplice ma carico di significato».

Il risveglio interiore della protagonista
Il libro trova la sua massima espressione nell’evoluzione della protagonista, che passa da una condizione di disorientamento a una consapevolezza profonda. Il finale lascia al lettore un senso di dolce malinconia, come una carezza leggera che invita alla riflessione. «Si sentì disorientata, portò indietro i capelli carezzandosi la testa con le mani nel tentativo di recuperare il contatto con la realtà». La bottega diventa così un luogo non solo fisico, ma anche simbolico, in cui i sentimenti trovano spazio per essere compresi e rivelati.
Santo riesce a tessere una trama emozionale coinvolgente, in cui ogni personaggio porta con sé un pezzo di storia che arricchisce la protagonista e il lettore. Il romanzo non è solo la storia di Flora, ma di tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno cercato di reinventarsi, trovando nella semplicità dei gesti quotidiani e nella bellezza della natura una nuova speranza. Il lettore si ritrova a riflettere su quanto le proprie esperienze siano legate ai luoghi e alle persone incontrate lungo il cammino, e su come ogni fiore, con il suo linguaggio segreto, possa raccontare storie d’amore, dolore e rinascita.
Con una scrittura elegante e coinvolgente, Santo regala ai lettori una storia che profuma di fiori e di vita vissuta, capace di emozionare e di lasciare un segno profondo nel cuore di chi si lascia trasportare dal suo incanto. I colori dell’anima è un libro che invita a guardare il mondo con occhi nuovi, a cogliere la bellezza delle piccole cose e a credere nella possibilità di un nuovo inizio, proprio come ha fatto Flora nel suo viaggio personale e sentimentale.

Ivana Ferraro

(direfarescrivere, anno XXI, n. 231, maggio 2025)
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