Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
Un editore al mese
Adelphi Edizioni: letteratura e saggistica varia
tra passato e presente, italiani e internazionali
La casa editrice milanese fin dal suo esordio pubblica con cura.
Autori stranieri (e non solo) sono una presenza costante nel catalogo
di Giuseppe Chielli  
Ognuno di noi sicuramente, almeno una volta nella propria vita, si è ritrovato a sfogliare una serie di libri molto particolari, dalle copertine colorate ma delicate, un lettering essenziale ma deciso, accompagnato da un’immagine che sapeva spesso riassumerne il contenuto. Una descrizione che è diventata segno di riconoscimento del marchio di Adelphi Edizioni, la protagonista del nostro articolo.
Di questa casa editrice si è già parlato in un articolo nel 2015 a cura di M. Vitalba Giudice (http://www.bottegaeditoriale.it/Uneditorealmese.asp?id=157), nel quale si sono ricordate le sue origini, risalenti al 1962 per opera di due importantissime figure del panorama italiano del momento, quali il critico letterario Luciano Foà, e il celebre imprenditore Roberto Olivetti. Dal 2015 il marchio fa parte del gruppo Mondadori.
Grazie ad alcuni suoi celebri collaboratori, come Roberto Calasso, che diventerà poi il direttore editoriale, fin dai suoi esordi, Adelphi si è preoccupata di compiere una notevole selezione sugli autori da pubblicare, compiendo una notevole analisi critica attorno ai testi e riuscendo a fornire una moltitudine di generi, puntando sempre alla qualità. Per Calasso i libri sono: «come anelli di un’unica catena, o segmenti di un serpente di libri, o frammenti di un singolo libro formato da tutti i libri pubblicati da quell’editore».

Il catalogo e gli autori scelti durante i primi anni
Grande attenzione dalla casa editrice milanese è stata data fin da subito agli autori stranieri. Nel 1985, ad esempio, Adelphi ha pubblicato il capolavoro, ai limiti dell’esistenzialista, di Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere (pp. 336, € 25,00), ma anche ha edito una figura di spessore quale Anne-Marie MacDonald. Altri autori intramontabili presenti nel catalogo sono James Joyce con il suo Dedalus (pp. 304, € 12,00), e Herman Melville con il classico Moby Dick (pp. 588, € 14,00). Hanno spazio ovviamente anche autori tra cui Leonardo Sciascia e la sua raccolta Il fuoco nel mare (pp. 210, € 18,00), Diario perpetuo (pp. 394, € 28,00) di Tommaso Landolfi e il reportage Cina e altri orienti (pp. 346, € 22,00) di Giorgio Manganelli.

Sito e catalogo recente
Perfettamente funzionale e adatto alle esigenze del mondo editoriale è il sito della casa editrice (www.adelphi.it). Esso permette di acquistare on line i libri, anche in versione ebook ed è suddiviso in una serie di sezioni, costantemente aggiornate. Nella sezione Novità, spicca Il libro di tutti i libri di Roberto Calasso, un’opera che racconta delle origini del mondo dal punto di vista religioso utilizzando le Sacre scritture. Interessante è anche la riedizione, corredata da Postfazione del testo di Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi (pp. 232, € 20,40), nel quale si parla della vicenda del mugnaio Domenico Scandella detto Menocchio, condannato a morte dall’Inquisizione nel Cinquecento, in aperta lotta alle autorità del tempo.
A proposito di riedizioni Adelphi si occupa anche di riportare a nuova vita i celeberrimi libri di Georges Simenon sulla serie del celebre commissario Maigret, intitolati appunto I Maigret (pp. varia da opera a opera, € 20,00).
Come menzionato prima, grande importanza è data non solo alla letteratura italiana ma anche a quella straniera contemporanea, come dimostra l’interesse che la casa editrice ha avuto per la coreana Han Kang e il suo romanzo, La vegetariana (pp. 178, € 10,00).
Vi è una grande attenzione anche per la sezione di saggistica, soprattutto dedicata all’ambito psicologico: ne è esempio l’opera di James Hillman, Re-visione della psicologia (pp. 572, € 15,00) in cui si porta avanti l’idea junghiana che riconosce un terreno comune tra religione e psicologia.
Una casa editrice attenta al passato, ma che sa innovarsi e pensare al presente.

Giuseppe Chielli

(direfarescrivere, anno XV, n. 166, novembre 2019)
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