Anno XX, n. 219
aprile 2024
 
Un editore al mese
Chiarelettere editore: pubblicazioni libere
in cerca di verità e lontane da influenze politiche
L’editoria che insegue voci nuove svelando scandali e realtà taciute
tra i riconoscimenti su Financial Times e Le Monde
di Gabriella Zullo  
Chiarelettere è una realtà editoriale smaniosa di capire i fenomeni della nostra società, di portare alla luce quelle verità scomode, quelle scelte politiche corrotte che troppo spesso ci rendono indignati e di fare dell’informazione uno strumento libero dalle prigioni dell’ipocrisia. Una nobile attività, dunque, che accoglie ogni nuova pubblicazione come una sfida contro l’ignoranza che dilaga sulle e nelle nostre teste, troppo spesso ignare dell’impotenza di scegliere o di conoscere. È quell’impotenza che il nostro sistema, troppo spesso burattinaio delle nostre scelte, ci impone.
L’intero lavoro della casa editrice, a cominciare dalla scelta degli autori, rivela il desiderio di squarciare quel fatidico “velo di Maya” che non vuole farci vedere la realtà per quella che è, che cela talvolta un mondo “marcio” e corrotto. Chiarelettere invece, attraverso le sue azioni e i suoi progetti editoriali, rivela un bisogno viscerale, fatto di impegno e passione, di scavare a fondo per comprendere il funzionamento dei fenomeni sociali che viviamo, per capire cosa si nasconde dietro alle scelte economiche e politiche del nostro paese (e non solo), dietro a quelle storie di ordinaria amministrazione – o di ordinaria follia?! – che talvolta giornali e televisione non possono o, meglio, non vogliono trattare.
Tra le pubblicazioni più recenti appaiono le firme di Mauro Corona in Confessioni ultime, di Marco Travaglio in È stato la mafia e di Francesco Viviano in Io, killer mancato. E questo è solo un brevissimo elenco estrapolato dal catalogo che, come si può evincere dal sito (www.chiarelettere.it), si compone di una lista di titoli e autori che merita di essere letta e approfondita dalla A alla Z.

Breve biografia della casa editrice
Chiarelettere nasce a Milano nel maggio 2007 come casa editrice indipendente. Si specializza fin da subito in pubblicazioni multimediali, lavorando in particolare alla realizzazione di libri, dvd e blog. Lo staff è capitanato da Lorenzo Fazio, direttore editoriale con una pluriennale esperienza nell’editoria. Insieme al Gruppo Gems, a Guido Roberto Vitale e Sandro Parenzo, Fazio porta avanti con tenacia e soddisfazione la mission dell’azienda. Come già anticipato, Chiarelettere segue una filosofia votata alla libertà e alla correttezza informativa condividendo alcuni tra i princìpi più importanti del mondo giornalistico (princìpi cui quest’ultimo dovrebbe attenersi… sempre!).
Pur inserendosi in una delle più grandi e forse anche tra le più ambite città italiane, la casa editrice ha deciso di non rincorrere le grandi firme di autori già affermati, anche se non mancano nomi conosciuti, ma di inseguire giovani autori, voci che devono ancora farsi sentire, persone che hanno qualcosa da dire, tutti accomunati dal desiderio di condividere quello che hanno osservato da una prospettiva diversa: spesso raccontano di una società marcia, di un sistema corrotto, di verità scomode e di una realtà degradata, per diffondere ciò che hanno compreso svelando l’arcano in merito a questioni irrisolte o episodi dubbi di cui, purtroppo, la cronaca non può o non vuole parlare.
Proprio per questa scelta coraggiosa e ambiziosa, fin dall’inizio il progetto editoriale è stato supportato da «giornalisti freelance, professionisti e liberi imprenditori, vignettisti, reporter, musicisti o semplici testimoni». Numerose sono infatti le pubblicazioni di interviste, pamphlet, testimonianze e inchieste. Ed è grazie a queste scelte che in passato sono stati denunciati casi come ad esempio il degrado delle ferrovie italiane, la piaga dei preti pedofili o ancora gli scandali di Silvio Berlusconi. «Non mancano poi incursioni nel passato anche recente per chiarire episodi della nostra storia decisivi e irrisolti come il caso Moro, l’omicidio Pasolini, Mattei, De Mauro».
Insomma, una casa editrice attivista, ma ben lungi dal persuasivo richiamo della politica. Chiarelettere ha fatto di valori come giustizia, libertà e lavoro il proprio mantra. La chiarezza, termine peraltro che le ha dato il nome, è la parola d’ordine della sua attività e viene bene evidenziata dalla grafica delle sue copertine firmate dall’inglese David Pearson che mettono in risalto prima di tutto il titolo per catturare il lettore arrivando dritti al punto.

Collane e altre pubblicazioni
Un altro orizzonte editoriale esplorato da Chiarelettere è la pubblicazione di libri illustrati di grandi cantautori come Giorgio Gaber e Fabrizio De André.
Negli ultimi anni la proposta è sempre più ampia: per promuovere e rilanciare alcuni autori classici magari dimenticati sono state avviate due collane, la Instant Book e, di recente formazione, la Feelbook. Una collana nata nel 2014 che ha già suscitato enorme interesse da parte del pubblico con annesse polemiche è Narrazioni, che raccoglie inchieste, interviste e in generale libri che raccontano quel “dietro le quinte”, quel motivo “ufficioso” su cui il giornalismo tace, come ad esempio I segreti di Bologna di Valerio Cutonilli e Rosario Priore, un saggio che narra la verità sulla strage del 1980, oppure Vaticano S.p.A. di Gianluigi Nuzzi, che descrive le illegali operazioni finanziarie della chiesa mascherate da opere di carità e associazioni di beneficenza.

il Fatto Quotidiano e i riconoscimenti all’estero
Un impegno e un interesse così grandi per la società e per la diffusione dell’informazione, non possono non essere accompagnati da un importante contributo e supporto giornalistico: nel 2009 Chiarelettere con Fazio insieme ad altri imprenditori e giornalisti, ha fondato il giornale il Fatto Quotidiano. Come già anticipato all’inizio, le soddisfazioni oltre che dal territorio nazionale arrivano forti e chiare anche dall’estero: numerosi sono stati gli articoli apparsi su testate del calibro di Financial Times, Frankfurter Allgemeine, Le Monde e Livres Hebdo.

Gabriella Zullo

(direfarescrivere, anno XII, n. 129, ottobre 2016)
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